Ancora un concerto da non perdere per il prossimo appuntamento degli Amici della Musica di Foligno in programma all'Auditorium San Domenico venerdì 18 maggio alle ore 21, con grandi interpreti e una prima esecuzione assoluta del compositore Fernando Sulpizi.
Un titolo di grande suggestione, “Le parole della Musica”, per un evento musicale che porterà a Foligno uno dei più acclamati flautisti al mondo, Mario Ancillotti, che dopo aver ricoperto insieme a Severino Gazzelloni l’incarico di 1° Flauto dell’Orchestra della Rai di Roma e poi di Santa Cecilia, si è dedicato interamente all’attività solistica che lo ha portato a collaborare con tutti i più grandi musicisti, da Accardo a Muti, da Berio a Petrassi, Penderecki, Sciarrino, Henze, Canino, Spivakov, Giuranna, e a suonare sotto la guida di Maag, Bellugi, Cambreling, Bour, Soudant, Gelmetti, Penderecki, Ferro, Melles, Lu Jia, Muhai Tang.
Con lui, sotto la direzione del M° Lorenzo Sbaffi – direttore d’orchestra, compositore e violinista – la FORM-Filarmonica Marchigiana String Ensemble, una delle tredici Istituzioni Concertistiche Orchestrali italiane riconosciute dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali a cui si unirà la voce recitante di Giorgio Masciocchi nello straordinaria composizione di Sulpizi.
Presenze di prestigio per un appuntamento che si offrirà al pubblico come una suggestiva antologia di composizioni italiane dal Settecento alla contemporaneità, con due brillanti concerti di Antonio Vivaldi (1678-1741), Concerto in do maggiore RV116 e Concerto in re maggiore RV123, dove un’invenzione melodica limpida e orecchiabile e un linguaggio ritmico incisivo, faranno da cornice alla Terza suite di Antiche arie e danze per liuto di Ottorino Respighi (1879-1936), libera trascrizione per orchestra d’archi di composizioni liutistiche italiane e francesi risalenti al periodo rinascimentale-barocco. Il programma si chiude con una novità assoluta: i XII Sonetti per voce, flauto ed archi del compositore italiano contemporaneo Fernando Sulpizi. (1936) Un’opera composta nel 2010 che si fa ponte tra due diverse forme d’arte: la letteratura e la musica unite dall'universalità del linguaggio poetico attraverso un procedimento sperimentale fortemente innovativo.