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Comunità Montana, piano di contenimento del cinghiale “Obiettivo raggiunto”

Il Parco del Monte Subasio registra una popolazione di cinghiali notevole che causa pregiudizio alle popolazioni e danni all’agricoltura all’interno del territorio nei territorio limitrofi. L’andamento delle domande di risarcimento da danni da cinghiale era in progressivo aumento così come sono sempre più evidenti i danni alla fitocenosi che caratterizza le zone S.I.C. presenti all’interno del Parco stesso.

La Comunità Montana ha, nel corso della prima parte dell’anno corrente, acquisito tutti i pareri da parte della Regione dell’Umbria e della Provincia di Perugia tesi a dare attuazione al Piano di contenimento della specie cinghiale all’interno del Parco avendo ottenuto la validazione del Piano stesso da parte ISTITUTO SUPERIORE PER LA PROTEZIONE E LA RICERCA AMBIENTALE (ISPRA).
Il Piano prevedeva l’abbattimento di 250 capi e con esso gli Enti preposti evidenziavano che l’attuazione parziale del Piano di selezione avrebbe comportato il risultato inverso; ovvero nel caso in cui l’azione di selezione fosse stata solamente parziale avrebbe prodotto una proliferazione del numero di cinghiali presenti invece che ottenere un contenimento.
Quest’anno, per la prima volta dopo molti anni, il Piano di contenimento è stato totalmente eseguito.
Il Commissario Nalli ha ringraziato l’Associazione dei Selecontrollori ecologisti del Subasio capitanata da Alfiero Gallorini per la serietà e la professionalità con la quale hanno portato a termine il compito attribuito dalla Comunità Montana che ha voluto dettare indirizzi certi nella gestione di questo delicato argomento.
“Ringrazio l’Associazione anche per l’attività di solidarietà che in questi mesi ha portato avanti a sostegno di altre associazioni ed istituti donando le carni di cinghiale opportunamente verificate dal punto di vista sanitario. Mai in questi ultimi anni era stato raggiunto l’obbiettivo del Piano. ”

Il Direttore Galli ha voluto ringraziare la Provincia di Perugia e l’Ufficio Parchi della Regione che con i loro pronunciamenti hanno consentito alla Comunità Montana, in questa fase di transizione anche normativa, di portare a termine questo importante obbiettivo con l’abbattimento selettivo di n. 250 capi.
Si continuerà nell’esecuzione di eventuali interventi di protezione dell’attività agricola, dai danni provocati dai cinghiali alle colture in atto su segnalazione dei proprietari e previa verifica degli operatori del Parco.