Città di Castello

I Comuni di Castello e San Giustino gestiranno insieme nuovo appalto per trasporto scolastico

I Comuni di Città di Castello e San Giustino gestiranno insieme l’appalto del servizio di trasporto scolastico.

E’ quanto ha deliberato il Consiglio comunale tifernate, approvando l’accordo di programma per la gestione della procedura di gara in forma aggregata, con i nuovi indirizzi riguardanti il modello organizzativo e il controllo del servizio definiti nel rispetto delle disposizioni anti Covid-19.

Con 12 voti favorevoli (Pd, Psi, Democratici per Città di Castello, Italia Viva, La Sinistra) e 8 astensioni (Castello Cambia, Tiferno Insieme, Unione Civica Tiferno, Marcello Rigucci del Gruppo Misto e Fratelli d’Italia), la massima assise cittadina ha dato mandato agli uffici comunali competenti di avviare le procedure della nuova gara d’appalto, che prevedrà un affidamento del servizio per 5 anni scolastici tramite procedura aperta a rilevanza comunitaria.

Improntati alla garanzia della qualità del servizio, con il raggiungimento di precisi standard qualitativi, i nuovi indirizzi forniscono indicazioni su:

  • manutenzione, pulizia, sanificazione e disinfezione dei mezzi;
  • modalità di gestione dei tempi di trasporto degli utenti, confermando la modalità “porta a porta”;
  • rispetto per l’ambiente, prevedendo l’utilizzo di mezzi conformi alle normative vigenti con motorizzazioni Euro 5 ed Euro 6;
  • monitoraggio in tempo reale del servizio, attraverso l’installazione di un sistema computerizzato a bordo dei bus, con possibilità di accesso da parte dei Comuni e dei genitori allo scopo di localizzare la flotta dei veicoli dell’azienda sul territorio;
  • inserimento del servizio di accompagnamento dei bambini durante il trasporto scolastico alla scadenza, a giugno 2022, della convenzione tra il Comune di Città di Castello e l’Auser.

Abbiamo redatto un nuovo accordo di programma a seguito del recesso del Comune di Citerna, – ha detto l’assessore alle Politiche scolastiche Rossella Cestini – che ha fatto valutazioni diverse sulla specificità del proprio territorio. La nuova gara punterà all’ottimizzazione, razionalizzazione e monitoraggio in tempo reale delle condizioni di effettuazione del servizio, alla garanzia della sicurezza degli utenti e alla sostenibilità ambientale, introducendo anche l’accompagnamento dei bambini alla scuola materna”.

Vincenti (Tiferno Insieme): “Ho dubbi sull’entità del prezzo a chilometro, che non mi portano a votare favorevolmente. Dopo la decisione del Comune di Citerna, si poteva prevedere che si accodassero altri Comuni per fare economie di scala”. Lignani Marchesani (Fd’I): “Vorrei vedere il bando prima di dare un giudizio definitivo e valutare bene l’attuazione del modello ‘porta a porta‘, modalità di servizio molto onerosa”.

Arcaleni (Castello Cambia): “I costi chilometrici sono abbastanza alti, questo punto dovrà avere una specificità maggiore nel bando. Da una parte quest’investimento può garantire che le aziende si dotino di mezzi più sicuri e rispettosi dell’ambiente ma dall’altra è molto alto per un Comune grande come il nostro”. Rigucci (Gruppo Misto): “E’ giusto tenere conto delle distanze in un territorio come il nostro, perché incidono sui costi. Non sono pochi i circa 3 milioni di euro previsti in 5 anni, bisogna stare attenti all’intrusione di qualcuno un po’ maldestro, come successo in sanità”. Massetti (Italia Viva): “E’ necessario che le varie ditte partecipanti spieghino bene i percorsi che fanno, dato che c’è grande differenza di costi tra chi percorre strade asfaltate e chi autentiche mulattiere. Propongo tariffe diversificate da tratta a tratta”.

In sede di replica, l’assessore Cestini ha chiarito: “ancora il prezzo a chilometro non c’è, la nuova gara verrà impostata in modo diverso. E’ un percorso da costruire. Per fare una gara che dia sicurezza e possibilità di investire alle ditte su veicoli e sistemi di controllo tecnologici è chiaro che bisognava pensare ad un periodo di 5 anni

Sul modello “porta a porta” ha aggiunto: “Il servizio che abbiamo garantito finora è stato sempre di qualità e, anche se è vero che il ‘porta a porta’ è più caro, bisogna considerare che l’ampiezza e la dispersione del nostro territorio non permette di fare gruppi di raccolta degli utenti, per questioni di sicurezza e logistiche. L’importante è assicurare un servizio basato sull’ottimizzazione e razionalizzazione delle condizioni di esercizio ma questo non significa risparmiare e non offrire le necessarie garanzie alle famiglie: il diritto allo studio è per tutti, di chi abita nel centro storico e di chi risiede in luoghi più lontani”.