Terni

Comune pubblica delibera Asm sbagliata, scontro in consiglio

“Qui non si tratta di sciatteria, come sostenuto dal consigliere del Pd Filipponi, ma di falso in atto pubblico” – parole durissime quelle del consigliere Emanuele Fiorini in relazione ‘all’errore tecnico’ ammesso dallo stesso assessore Orlando Masselli riguardo la pubblicazione della delibera di giunta (n.339 del 30 ottobre 2019) sulla approvazione dello schema di accordo transattivo tra Comune, Asm e Cns (atto passato per la commissione referente, la terza, e poi in consiglio, ndr).

In sostanza è stata pubblicata una delibera diversa rispetto a quella votata dal consiglio comunale, circostanza che aveva indotto i consiglieri Pasculli, Simonetti e Pococacio del M5S e Filipponi del PD a formalizzare un esposto alla Procura per l’irregolarità della procedura.

Soltanto il 23 gennaio, dopo che il sindaco Latini era stato messo al corrente del fatto da parte del consigliere del Pd, Francesco Filipponi, è stata convocata un’assemblea per la riapprovazione dell’atto così come era stato effettivamente approvato dal consiglio comunale.

Proprio il consigliere Filipponi, intervenendo nell’ambito del dibattito ha sottolineato: “In data 9 gennaio 2020 gli uffici si sono resi conto dell’errore e nonostante questo si è proceduto alla pubblicazione; non c’è stata una revoca della delibera e questo potrebbe configurare una ipotesi di reato. Questo è un fatto grave. Dopo aver ascoltato il dirigente firmatario ho messo al corrente il sindaco Latini del fatto e soltanto a quel punto c’è stata l’integrazione”.

In risposta, il primo intervento di Federico Brizi come capogruppo della Lega, in posa napoleonica, è stato ‘esilarante’: “Niente di nuovo sotto il sole: ancora una volta la fretta è stata cattiva consigliera. Avete un furore giustizialista (rivolto alla minoranza, ndr) che vi rende pericolosi e inaffidabili. È stato commesso un errore formale che ha portato all’errore tutto il consiglio comunale; ora sentite l’odore del sangue e portate argomenti che non hanno alcuna valenza politica. Noi siamo persone libere e difendiamo anche il diritto di sbagliare”.

Non sembra essere questo il modo per affrontare una responsabilità politica di un certo rilievo; il contrattacco ‘pesante’, come è stato recentemente dimostrato anche dalle elezioni in Romagna, è un’arma spesso improduttiva e inefficace quando si vuole nascondere un’evidente responsabilità.

A un certo punto è sembrato quasi che la colpa fosse dei consiglieri di opposizione, così come sottolineato anche dall’assessore Masselli, perché non avrebbero vigilato quando era il momento e non si sono subito resi conto del fatto che la delibera votata non fosse conforme a quella pubblicata.

Eventuali errori devono sicuramente essere corretti in sede opportuna anche dai consiglieri di minoranza, ma il fatto che risulta più grave è che gli uffici tecnici si siano accorti dell’errore il 9 gennaio e che non abbiano avviato un iter di correzione fin quando il consigliere Filipponi non ha avvisato il sindaco.

L’atto di correzione è stato comunque votato con 21 voti favorevoli e 9 astenuti.