Spoleto

Comune ondivago, proprietari Posterna preparano richiesta danni per 10 milioni

Sul futuro del Palazzo della Posterna, ai più noto come il “Mostro delle mura”, si registra l’ennesima ‘frattura’ fra i proprietari degli appartamenti e il Comune di Spoleto.

Impasse che sembra aver convinto i primi, stanchi dal non vedere luce, ad avviare una causa per danni dal valore stratosferico (si parla di circa 10 milioni di euro), difficilmente sopportabile, in caso di vittoria, per le casse municipali.

A far scatenare i proprietari e rispettivi legali sarebbe, il condizionale è d’obbligo, il comportamento ambiguo tenuto dall’ente che, da una parte (quella politica, rappresentata dall’assessore Flavoni) avrebbe dichiarato la disponibilità a sanare la vicenda, dall’altra (quella tecnica, degli uffici municipali) ha invece bocciato sul nascere l’iniziativa di sanatoria.

L’avvocato Massimo Marcucci

Così il 5 agosto scorso, a quanto trapela dal Comune, una lettera dei legali Massimo Marcucci e Roberto Quirini, che Tuttoggi ha potuto visionare mette in mora l’ente e lo diffida per “tutti i danni subiti e subendi”.

Un documento, scritto a difesa degli interessi di 15 proprietari, che sta creando più di un imbarazzo negli uffici del palazzo.

Il Comune ondivago

Nel documento dei due avvocati del foro di Spoleto viene dapprima ripercorsa l’inchiesta penale che ha portato alla condanna passata in giudicato a 4 mesi di 6 persone tra tecnici del Comune e privati (presso la Corte d’appello di Firenze pende l’incidente di esecuzione) e anche l’istanza di sanatoria che i proprietari degli appartamenti avevano presentato a suo tempo, iniziativa dichiarata inammissibile dal Municipio (sul quale pende un ricorso al Tar dell’Umbria).

E si arriva a dicembre 2019 quando la “Madonna delle grazie Srl”, la costruttrice dell’edificio principale, avanza la richiesta di sanatoria “a maggior tutela degli interessi degli acquirenti con disponibilità di integrare ogni documentazione”.

La riunione e la promessa

Il 6 febbraio 2020 il Comune, nella persona dell’assessore Flavoni coadiuvato dall’avvocato Cancrini, presenti anche il costruttore Giancarlo Valentini, il progettista architetto Giuliano Macchia e i due avvocati dei proprietari, “dava ampie rassicurazioni sulla fattibilità della sanatoria per i proprietari purché si attivassero con un intervento ad adiuvandum da parte di ogni singolo proprietario rispetto all’istanza presentata dalla società costruttrice”.

L’assessore Flavoni

Questa almeno la tesi dei proprietari confermata a Tuttoggi da uno di loro “Eravamo veramente soddisfatti per le rassicurazioni ricevute dal Comune” dice al telefono “contavamo di chiudere finalmente questa lunga vicenda, poi invece è arrivata l’ennesima doccia gelata”.

Infatti neanche due settimane dopo, il 25 febbraio, il dirigente del comune Tufo dichiara irricevibile l’istanza della società edile in quanto la domanda è “incompleta degli elaborati tecnico-amministrativi, nonché priva di tutti gli elementi tecnici e giuridici necessari alla dimostrazione dell’applicabile della sanatoria”.

Nonostante la società, come evidenziano i due legali, avesse “invitato l’amministrazione a verificare la documentazione” rendendosi disponibile ad integrarla.

Come dire che la mano destra non sa cosa fa la sinistra.

In spregio a qualsivoglia intento di salvaguardia del bene comune (perché la sorte del Palazzo è collegata a doppio filo a quella del parcheggio posterna e della mobilità alternativa) e degli interessi dei proprietari, il comune non ha invitato la Madonna delle grazie Srl a integrare quanto mancante ma ne ha dichiarato l’irricevibilità…senza alcun rispetto per l’imminente istanza ad adiuvandum degli acquirenti sollecitati a ciò proprio dall’ente 18 giorni prima!” scrivono i due legali.

Comune messo in mora

Pare evidente che non sia più possibile una schietta interlocuzione neppure con questa Amministrazione” conclude la lettera, visto che il Municipio “nulla ha fatto per salvaguardare gli acquirenti i quali avevano con fiducia potuto acquistare grazie alle rassicurazioni e garanzie rese dal comune di spoleto sulla correttezza amministrativa dell’immobile tutto (nota 65238 del 16 novembre 2009)”.

Da qui la messa in mora e diffida “per tutti i danni subiti e subendi”.

Danni che, stando a quanto riferisce uno dei proprietari sono preventivamente stati calcolati in poco meno di 10 milioni di euro.

Una citazione alla quale Marcucci e Quirini stanno già lavorando, anche se gli stessi, raggiunti telefonicamente da Tuttoggi, sulla vicenda non hanno voluto rilasciare alcuna dichiarazione.

La partita ora è tutta nelle mani della Giunta che indubbiamente, se la versione dei proprietari risponde a vero, dovrà chiarirsi bene le idee.

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