Il Comune di Montefalco ha rinnovato anche quest’anno due importanti certificazioni della propria politica di sviluppo sostenibile e gestione ambientale secondo i criteri riconosciuti a livello internazionale: la EMAS, che recepisce un regolamento della Comunità Europea e la norma ISO 14001. A dare notizie dei progressi compiuti su questo fronte è Mario Tabarrini, assessore all’ambiente del Comune di Montefalco. “La nostra amministrazione, coadiuvata dal supporto dei tecnici comunali, l’ingegner Paola Emili ed il geometra Paolo Porfiri, ha da subito improntato la propria politica ambientale nella direzione indicata agli enti locali dalle norme nazionali e dai più avanzati regolamenti comunitari. Le certificazioni che abbiamo conseguito in passato, e che ci sono state confermate anche quest’anno, a testimonianza del pieno raggiungimento degli obiettivi stabiliti in passato dalla nostra amministrazione, sono volte a realizzare un percorso per effettuare miglioramenti organizzativi e gestionali del territorio, quali risparmi di costi grazie ad un uso più efficiente delle risorse, il miglioramento della gestione del territorio, la pianificazione e gestione del territorio in maniera sostenibile ai fini turistici ed a garanzia e tutela della produzione locale, il miglioramento dell'immagine indubbiamente arricchita da un riconoscimento a carattere internazionale ed istituzionale e la razionalizzazione delle attività dell’ente, attraverso il miglioramento del coordinamento dei servizi, della comunicazione interna e delle procedure di pianificazione. A questo proposito – continua Tabarrini – ricordo la recente approvazione del progetto definitivo per la riqualificazione di alcune aree degradate, come la ex discarica di fonte Petrella, nonché la variante al regolamento edilizio per far sì che vi sia una migliore conciliazione dell'utilizzo di fonti energetiche rinnovabili con la tutela dei tessuti edificati. Questo si traduce con una limitazione sulla collocazione a terra di impianti solari, termici e fotovoltaici ad uso esclusivo di autoconsumo, favorendo però la collocazione in copertura, entro i limiti dimensionali della stessa, purchè aderenti o integrati indipendentemente dalla potenza e dalla finalità dell'impianto, esclusivamente sui corpi di fabbrica secondari e sugli accessori agricoli, anche per agevolare ed incentivare gli imprenditori sullo smaltimento dell'amianto sulle coperture esistenti. In aggiunta – conclude Tabarrini – è ora consentita l'installazione di questi impianti sulla copertura di qualsiasi tipo di edificio nelle aree produttive e per servizi”.