“Voteremo contro in consiglio comunale”, non ha dubbi Enrico Flamini, segretario provinciale del Prc, nel respingere a nome del partito alcune posizioni del Comune di Perugia sulla trasformazione in autostrada della E45. A quanto pare il voto unanime in commissione Urbanistica sul documento che riguarda le opere viarie umbre considerate più urgenti per Rifondazione aveva il solo scopo di riportare in discussione la questione del Nodo di Perugia, questo si, considerato primario.
No assoluto alla E45 autostrada ma messa in sicurezza. Per il resto ci pensa Stefano Vinti a mettere i puntini sulla questione: “L'Umbria sarà spaccata letteralmente in due'” e trasformata “in una camionabile, massacrata da tir e mezzi pesanti e da un aumento vertiginoso del flusso di traffico''. Inoltre la E45 autostrada ''colpirà i nostri beni più preziosi, il paesaggio e l'ambiente, come se già non bastassero i gasdotti che deturperanno i nostri boschi e le nostre campagne''. Per Vinti, invece, “la E45 avrebbe bisogno solamente di investimenti per la sua messa in sicurezza, mantenendo il tracciato attuale e potenziando il casello autostradale di Orte''.
Altro che autostrada. Per Rifondazione sono primarie le opere di manutenzione e di miglioramento dell’infrastruttura “cantierizzando la E45 per un tempo indefinito ed imponendo con buona pace del Comune di Perugia un pedaggio per tutti, si aggraverà la situazione causando gravi disagi economici e materiali alla popolazione umbra, lasciando poi in mano degli investitori privati, il cui unico interesse è il profitto, la gestione dell’intero tratto. Sicuramente questa strada presenta dei problemi e delle criticità concrete: per questo riteniamo che non siano più rinviabili opere di manutenzione e di generale miglioramento dell'infrastruttura, soprattutto per la sicurezza di chi la percorre”.
Il “Nodo” è tutta un’altra questione. “Altra cosa è il nodo di Perugia – spiega Flamini – questa sì un’opera strategica e studiata per rimediare alle continue e pericolose strozzature che si producono ai danni di chi tenta di raggiungere il capoluogo ed ancor più di recarsi all’Ospedale regionale Santa Maria della Misericordia”.