Sa.Mi.
La Commissione Controllo e Garanzia ha ascoltato questa mattina in audizione il Presidente delle Opere Pie Riunite Frascarelli, molti i temi affrontati: dalla situazione economica dell'Ente , il cui nuovo Cda si è trovato a fare i conti con un debito da 8 milioni di euro, fino alla questione della maxi stalla e dell' impianto biogas.
Opere Pie un Ente autonomo- Sollecitato dal Presidente Perari a fare un quadro della situazione, specie sul fronte delle problematiche finanziarie, Frascarelli ha chiarito che l' ente opera in una situazione caratterizzata da una grande incertezza giuridica. In senso generale, infatti, il controllo e la vigilanza sull' ente spetterebbero alla Regione, ma non avendo recepito quest' ultima i principi di cui al D.Lgs. del 2001, di fatto Opere Pie sono oggi un ente autonomo, per quanto strettamente collegato al Comune di Perugia.
Debiti per 8 milioni- “Una delle prime cose fatte dopo linsediamento del nuovo cda è stato, quindi, capire la natura giuridica dell' ente, individuato poi come vero e proprio ente pubblico. Abbiamo rilevato - ha detto Frascarelli - all'atto dell'insediamento una situazione gravissima dal punto di vista finanziario (indebitamento bancario pari a 6 milioni di euro, oltre a 2 milioni di debiti con i fornitori), ma anche aspetti positivi. Tra questi la presenza di ben 37 dipendenti, la costituzione di significative collaborazioni istituzionali e con aziende leader nei rispettivi settori (tra tutte Grifo Latte). Di fronte a ciò ci siamo trovati di fronte ad una scelta: o bloccare tutto o andare avanti con un processo di sviluppo, come è stato poi fatto, attivato tramite un progetto generale. Quattro gli obiettivi di questa scelta: sviluppo economico e sociale, consolidando lattività; equilibrio economico; equilibrio finanziario; perseguimento degli scopi sociali. Le decisioni successivamente intraprese, dunque, vanno in direzione di questi obiettivi”.
Le decisioni del nuovo Cda e dipendenti a rischio- “Tra le varie – spiega Frascarelli- l'adozione di un piano di ristrutturazione e riorganizzazione dell' ente; il consolidamento dei rapporti con gli enti pubblici di riferimento; lalienazione o affitto dei vigneti perchè in perdita; la rivisitazione del reparto zootecnico con riduzione degli impianti da tre ad uno (ora a Pontenuovo); la semplificazione del settore dei seminativi; la rivisitazione dellorganizzazione interna, passando da 37 a 17 dipendenti, ma senza licenziare nessuno; la riduzione dei costi aziendali e la realizzazione di alcune vendite per contenere il passivo, passato da 6 a 1,8 milioni di euro. Nel 2012 la riorganizzazione terminerà, ma senza raggiungere il pareggio di bilancio.Per farlo- ha concluso Frascarelli- servirà un piano di ristrutturazione ed investimento che comprende in primis il progetto del nuovo centro zootecnico con annesso impianto a biogas compatibile con lazienda. Un progetto che è necessario per mantenere intatta lattuale occupazione dei 17 dipendenti, altrimenti a rischio”.
La Maxi stalla e l'impianto biogas- L'investimento per la nuova stalla sarà per 4 milioni di euro, dei quali 2 coperti con risorse comunitarie e due dallo stesso Ente. Nell' apprezzare lo sforzo dell' ente in questo panorama complicato, l'Assessore Pesaresi ha confermato di “non aver mai visto alcuna incoerenza tra gli scopi dell'azienda e la presentazione di un progetto per un nuovo impianto zootecnico (che peraltro riunifica i tre precedenti), correlato ad un impianto a biogas, strettamente connesso allattività dellazienda. Un' attività agricola, infatti, oggi può reggere solo se si pone in maniera competitiva allinterno del mercato di settore”.
Per la Pesaresi si all'impianto anche a Sant'Egidio– “Peraltro l' impianto a biogas, come nel caso di Sant' Egidio- spiega l'assessore-rappresenta un progetto sostenibile sia sotto il profilo economico che ambientale. Entrambi sono in via di autorizzazione o già autorizzati dal Comune con l'obiettivo del pieno rispetto dell' interesse pubblico e senza voler, come qualcuno ha strumentalmente accusato, avvelenare territori e cittadini, perchè così non è”.
Qualcuno ha cambiato le carte in tavola- Secondo Bargelli “è vero che a volte i cittadini non consentono il confronto democratico, ma è altrettanto vero che qualche Assessore regionale ha cambiato le carte in tavola da un giorno all'altro, sollevando le proteste delle gente. Io sono anche favorevole allimpianto a biomasse, purchè ciò serva per utilizzare i nostri materiali e non per ricevere quelli provenienti dall'estero magari in strutture poste a ridosso delle abitazioni”. Secondo il consigliere del PD in passato in opere pie cè stata una gestione allegra, con troppi sprechi e gestioni clientelari. ”Capisco infine- spiega Bargelli- l'incertezza giuridica, ma è ovvio che chi nomina (il Comune) i membri del cda debba esercitare una qualche forma di controllo”. Con Bargelli ha concordato Fronduti, per il quale il controllo del Comune è necessario.
Per Fronduti operazioni scellerate- “Questo è un ente- le parole di Fronduti- che in passato ha svolto importanti funzioni sociali nell'ambito del Comune di Perugia, ma che oggi ha perso molte di queste funzioni senza motivo. Nel passato ci sono state operazioni scellerate (vedi permuta del terreno su cui sorgerà Ikea), ma non comprendo perchè oggi Opere Pie porti avanti percorsi complessi, quando avrebbe dovuto studiare strategie diverse dalla maxi-stalla”.
Opere Pie in una zona franca- Perari ha riconosciuto che in effetti il D.Lgs. del 2001 non è stato recepito della Regione, lasciando di fatto le Opere pie in una zona franca che dà adito a molti dubbi, “ma è pur vero – spiega il presidente di commissione- che l'azienda insiste nell'ambito del Comune di Perugia e dunque è strettamente connesso ad esso. Non credo che la terra e l'agricoltura oggi siano un peso, perchè in molte parti del mondo assistiamo ad una rinnovata escalation del settore agricolo”.
Si al biogas per Prc ma solo per l'azienda collegata- Per Fabbri sono numerose le perplessità sulle operazioni finanziarie svolte da Opere pie nella precedente gestione. Nel merito il consigliere del Prc ha riferito che alcuni consiglieri non dovrebbero utilizzare strumentalmente le questioni inerenti l'agricoltura e l'ambiente, senza sapere nemmeno di cosa si sta parlando. “Allo stesso modo vorrei ricordare a molti cittadini, che oggi protestano contro la puzza delle stalle o degli impianti- spiega Fabbri- le tradizioni contadine della nostra città: temo che molte volte questi comitati si formino in maniera personalistica ed egoistica senza essere supportati da approfondimenti tecnici e giuridici. Sugli impianti a biogas sono tendenzialmente d' accordo, purchè gli stessi siano funzionali solo allazienda collegata”.
Critico Segazzi con i colleghi- “Questa è stata una seduta inutile- le parole di Segazzi al termine dell'audizione- servita a qualcuno solo come spot elettorale. Contesto, infine, quanto detto da Bargelli, peraltro smentito puntualmente dallAssessore Pesaresi. Rispondendo ad una domanda sul perchè il terreno ove sorgerà la stalla sia stato oggetto di un bando, il Presidente Frascarelli ha chiarito che una banca aveva garantito ad opere pie il finanziamento dellimpianto biogas e della struttura stessa. Fino alla fine l'ente ha atteso la decisione della banca che poi, improvvisamente, ha fatto marcia indietro. A quel punto l'ente avrebbe dovuto o rinunciare al progetto o utilizzare al massimo la possibilità concessa, affiancandosi ad un partner privato. Da qui la ragione del bando, successivamente abbandonato, con necessità per Opere pie di operare da solo, riducendo le dimensioni dell' impianto biogas”.