Approvato dal Consiglio comunale di Città di Castello, all’unanimità, il protocollo d’intesa con Avis – firmatari anche Regione ed Anci – che tornerà in commissione per ulteriori approfondimenti.
Il testo dell’intesa è stato illustrato nell’ultima dal presidente del Consiglio comunale Vincenzo Tofanelli, il quale ha riassunto i contenuti già discussi in commissione: “E’ una presa d’atto con cui sosteniamo i principi di questa associazione e la loro attività. In particolare la campagna di informazione, con opuscoli sulla donazione ai neo maggiorenni e un’organizzazione efficiente dei servizi da parte della Asl. Il tutto senza oneri”.
Procelli (La Sinistra): “Sebbene l’associazione abbia spese, tra cui affitto, nella richiesta non c’è questa voce anche se successivamente è giunta la domanda di contributo economico, che sarà esaminata a parte. C’è un calo del 3% nella donazione e si è creato una carenza del fabbisogno. I commissari hanno votato all’unanimità il documento. Quando Avis non c’era, per donare il sangue, dovevano partire auto per gli ospedali dove serviva”. Lignani Marchesani (Fd’I): “Non entro nel merito della donazione e nell’opera meritoria di Avis, ma dal punto di vista tecnico questa è l‘unico gruppo a Città di Castello ma non in generale. C’è per esempio la Croce Rossa con i suoi donatori. L’associazione prende un contributo quando c’è la donazione. Se dovesse nascere un altro gruppo? Stabilire che solo Avis abbia questa peculiarità non so se è giusto. E’ vero che non ci sono spese?”.
Pescari (Pd): “Credo che l’amministrazione faccia bene a promuovere l’Avis e sulle spese l’approvazione del protocollo diventa un ordine del giorno per il Consiglio. Tutte le condizioni dell’articolato devono tradursi in atti concreti”. Bucci (Castello Cambia): “L’impegno dell’Avis deve essere valorizzato ma Lignani ha ragione su spese e pluralità potenziale dei soggetti. Voterò a favore però che l’Anci faccia un accordo solo con un’associazione crea difficoltà nell’ambito della rappresentanza dei volontariati”. Zucchini (Gruppo Misto): “Non bisogna preoccuparsi del protocollo tra l’associazione di donatori più importante e le istituzioni. Ognuno ha i suoi canali. Nella vicina Toscana ce ne sono altri. C’è una fluttuazione negativa dell’attività donazionale specie durante le ferie. Donare sangue significa supportare una serie di patologie talmente gravi per le quali la scienza non ha trovato un sostituto. Più donazioni ci sono e più si risponde a questa criticità. La lettera di accompagnamento dell’Avis è una richiesta di aiuto”. Tavernelli (Pd): “Si tratta un’attività salvavita. Donare il sangue è espressione di solidarietà e civismo. Bisogna promuoverlo a tutti i livelli in silenzio perché il bene la pubblicità se lo fa da solo”.