La segreteria regionale di “Cambiamo!” ha voluto rilanciare il tema del completamento della Strada Statale “Tre Valli” con un convegno che a Massa Martana ha fatto incontrare amministratori degli Enti locali e rappresentanti di categorie produttive e professionali.
I lavori si sono avvalsi degli interventi di amministratori direttamente interessati all’area di sbocco della “Tre Valli” come Giovanni Montani sindaco di Acquasparta e Francesco Federici sindaco di Massa Martana e il consigliere comunale con delega Vanio Ortenzi per il Comune di Sangemini.
“Ma il quadro prospettico dell’essenzialità dell’opera– spiega il segretario regionale di Cambiamo Aldo Tracchegiani– è stato efficacemente tracciato dal sen. Domenico Benedetti Valentini, che se ne è molto occupato nei suoi mandati parlamentari, e dallo stesso coordinatore nazionale del nostro movimento sen. Massimo Vittorio Berutti, esperto della provincia profonda italiana.
L’incoraggiante successo di questo incontro dovrebbe spingere, a mio avviso, quantomeno tutta l’Umbria centrale a rimobilitarsi per il completamento dell’opera lasciata così “a mezzo”, anzi “a due terzi”, mentre oggi se ne capisce la priorità, sia come grande trasversale italiana, sia come “chiusura” del circuito viario endoregionale, mettendo in comunicazione Valnerina, Valle Spoleto-Foligno e Valle della E45.
Poiché i Sindaci in particolare, ma anche le imprese industriali, commerciali e agricole, lo hanno chiesto con insistenza, ci ripromettiamo di promuovere una “cabina di regia” che rilanci il tema ai vari livelli istituzionali, essendo – come ha sottolineato Sergio Grifoni dello Spoleto City Forum – questione di volontà politica, non di risorse la cui entità sarebbe non esorbitante.
Penso che il Comune o i Comuni e le categorie economiche del comprensorio spoletino (apprezzato il pronunciamento del presidente di Confindustria locale Giacomo Filippi Coccetta) dovrebbero, insieme alla Valnerina e agli Enti locali del folignate e del tuderte attivarsi e farsi protagonisti di questo rinnovato impulso, perché ne va del futuro multidecennale del territorio più emarginato, e attendiamo in questo senso segnali forti e convinti.“