Tutto si può dire dell’ex presidentissimo di piazza Pianciani, Giovannino Antonini, tranne che sia comunista. Eppure per Libero, il quotidiano diretto da Maurizio Belpietro, l’ex dominus di Bps e Scs sarebbe un ‘figlioccio’ proprio del partito democratico umbro. Il sorprendente articolo, a firma di Carlo Cambi, ha aperto la prima pagina dell’inserto economico del quotidiano della famiglia Angelucci con questo titolo: “Tre regioni rosse = tre banche in rosso”. All’interno si parla dello scandalo che ha travolto Monte dei Paschi, della perdita da mezzo miliardo di euro di Banca Marche e, ciliegina sulla torta, della scure che ha interessato Pop Spoleto commissariata da più di un mese da Bankitalia.
Così, scrivendo di quest’ultima, seguendo la folle logica “regione rossa = banca rossa”, Cambi ha pensato bene di affibbiare la casacca comunista al malcapitato Antonini. Leggiamo l’assurdo resoconto: “A Spoleto per contro la sinistra ha allevato una sorta di dominus del credito che ha portato la Popolare a sbattere. Tutto ruota intorno alla figura di Giovannino Antonini presidente della cooperativa Spoleto Credito e Servizi che detiene il 51% del capitale della Popolare di cui Mps deteneva (detiene, n.d.r.) il 26%. Ma quanto Montepaschi ha deciso di vendere in base al patto parasociale la CSC (Scs, n.d.r.) non aveva i soldi per comprare. Si è fatta allora avanti una cordata di imprenditori umbri con il Fondo Clitumnus capitanato da Francesco Carbonetti col sostegno del re del cemento Giovanni (Carlo, n.d.r.) Colaiacovo pronta a rilevare l’intero pacchetto. La risposta è stata ‘niet’. Risultato: la Popolare di Spoleto è commissariata, c’è un’inchiesta penale che parte dai conti della banca, attraversa quelli della CSC (Scs, n.d.r.) e arriva chissà dove. Forse al cuore del sistema. Che si scrive Umbria ma si legge Pd”.
Immaginarsi come l’avrà presa Antonini di cui anche le pietre sanno la sua fede politica, di destra prima e centrodestra più tardi. Una passione, quella per la politica, che l’ex dominus, 61 anni il prossimo luglio, iniziò con l’università quando si iscrisse alla Giovine Italia. A 20 anni è già nel Msi dove rimane fino al 1994 quando sposa il varo voluto a Fiuggi da Gianfranco Fini che modifica il partito in Alleanza Nazionale. Antonini resta fedele al partito anche nel 2008 con la fusione del Pdl di cui è uno dei più autorevoli esponenti umbri. Anche a palazzo Grazioli sanno quanto si dia da fare per il Pdl del cuore verde d'Italia, ma indubbiamente il personaggio è rimasto sconosciuto a Cambi.
Di tutto si potrà dire sulla Bps tranne che la gestione degli ultimi 20 anni (dieci dei quali nelle mani del presidentissimo) sia stata di matrice rossa. La stessa Coop Centro Italia, che detiene il 2% del pacchetto Bps, già due anni fa, capita l’antifona, aveva ritirato il proprio consigliere dal board di piazza Pianciani.
Il piddì umbro ha digerito davvero male la notizia data a tutta pagina da Libero, tanto che gli uffici del segretario Bottini stanno pensando se presentare querela nei confronti del quotidiano di Belpietro.
Interrogazione provinciale: intanto dal consiglio provinciale di Perugia arriva la notizia che tre consiglieri (Capitani e Zampa del Pd, Panfili del Pdl) hanno presentato una interrogazione urgente al presidente Guasticchi in merito al commissariamento dell’istituto: “….atteso che l’amministrazione provinciale è tenuta a seguire con attenzione e impegno l’evolversi della situazione che investe Bps, alla luce della relazione del sindaco di Spoleto e dell’ordine del giorno del consiglio comunale che impegna il primo cittadino ad attivarsi per sostenere e agevolare il compito dei commissari per la conclusione più rapida possibile della fase di amministrazione straordinaria, chiediamo al presidente di affiancare il sindaco di Spoleto in ogni possibile iniziativa istituzionale ritenuta utile a sostenere il compito dei commissari e porre in essere con il sindaco e la presidente della regione Umbria iniziative a garanzia e a tutela dei diritti dei soci e dei risparmiatori, dei dipendenti e del tessuto economico produttivo locale”.
Consulente in arrivo – i Commissari di Bankitalia stanno continuando nel loro lavoro di risanamento di piazza Pianciani. Dopo la sospensione dall’incarico del d.g. Tuccari, la scure starebbe per abbattersi su almeno un altro componente del management che dovrebbe essere ad ore sostituito da un consulente targato Banca Intesa. Fonti sindacali sostengono però che altri cambiamenti al vertice sono previsti per i prossimi giorni.
La cordata – a Perugia invece si è tenuto un incontro (il terzo dall’inizio dell’anno) della Clitumnus, la newco interessata a rilevare l’intero pacchetto di PopSpoleto. La cordata capitanata dal professor Francesco Carbonetti sembrava dovesse presentarsi alla stampa già dalla fine dello scorso mese di febbraio. Ma ad oggi ancora nulla. Forse perché gli imprenditori interessati ad entrare nell’affaire vogliono attendere i risultati del lavoro dei commissari e capire, fra l’altro, la vera portata di quella ricapitalizzazione di cui Bps necessita.
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