Il segretario comunale boicotta alcune commissioni consiliari ed il presidente del Consiglio comunale viene meno al suo ruolo di garanzia: è con queste accuse che i consiglieri comunali di opposizione di Spoleto ieri pomeriggio non si sono presentati in aula. Ma la replica del segretario non si è fatta attendere, mentre il presidente Giampiero Panfili ha annunciato di interessare i suoi legali, sentendosi diffamato.
E’ durato giusto un’oretta il consiglio comunale di ieri, che ha visto la presenza di 11 membri, tutti di maggioranza. Tra l’opposizione in realtà c’era chi ha annunciato la propria assenza per altri motivi. Fatto sta che, essendoci il numero legale solo per i punti all’ordine del giorno in seconda convocazione, si è dato spazio solo alle comunicazioni, mentre le interrogazioni e mozioni sono state rinviate vista l’assenza di molti tra i presentanti. Ed alla fine anche molti dei consiglieri di maggioranza hanno lasciato l’aula ed il presidente ha sciolto la seduta.
Ad anticipare quello che sarebbe successo ieri pomeriggio è stata una nota dei capigruppo consiliari di minoranza (Dante Andrea Rossi per il gruppo Pd, Aliero Dominici per gruppo misto esclusa Lega Nord, Elisa Bassetti per il M5s, Alessandro Cretoni per Forza Italia e Giampaolo Emili per Lista Due Mondi), con oggetto “rallentamenti pretestuosi alla convocazione delle Commissioni consiliari permanenti e impedimento alla attività di iniziativa, controllo e garanzia dei Consiglieri”. “I sottoscritti consiglieri del Comune di Spoleto – si legge nella nota – comunicano che ritengono di essere lesi nella loro funzione di controllo e garanzia e di potere di iniziativa, ruolo affidato loro da mandato elettorale, facendo esplicito riferimento relativamente ai seguenti fatti:
Evidenziano che il Presidente del Consiglio, eletto ad inizio mandato all’unanimità, nonostante sia a conoscenza dei fatti, non si esprime in merito, venendo così meno al proprio ruolo di garanzia; che il regolamento del Consiglio Comunale a cui si appella il Segretario, agli articoli 13 comma 3) e 14 commi 2) e 3) definisce modalità di convocazione delle Commissioni e loro potestà, senza che si evincano limiti, alla possibile convocazione per commissioni che prevedano audizioni, osservazioni e proposte che permettano ai Consiglieri di esercitare il proprio ruolo concorrendo ai compiti di indirizzo e di controllo politico amministrativo; dichiarano di non prendere parte al consiglio comunale di oggi 15 giugno, come iniziale forma di protesta contro tale situazione”.
Panfili pronto a querelare – A leggere la nota durante le comunicazioni è stato il presidente Panfili, che ha contestato fermamente le parole dell’opposizione, sia sul mancato rispetto del ruolo di garanzia da parte sua, sia sul fatto di essere a conoscenza di quanto viene denunciato. “Ritengo che questo – ha spiegato – non sia il primo attacco personale che si fa al presidente del consiglio. Le prime due volte ho pensato bene di sorvolare su alcune accuse. Questa è la terza volta e non intendo più soprassedere. Domattina darò mandato al legale per vedere se ci siano estremi per salvaguardare la mia immagine davanti a queste offese alla mia dignità”.
Ruggieri: “Convocazioni devono essere conformi al regolamento” – Ma al di là delle questioni politiche e personali, a chiarire da un punto di vista tecnico cosa sia accaduto è stato il segretario comunale Mario Ruggieri. “Mi si accusa di impedire sistematicamente l’invio delle comunicazioni – ha evidenziato – ma tengo a precisare che non esiste traccia di alcun impedimento all’invio di convocazione e che mai nessuna convocazione è stata impedita. Tutte le richieste di convocazione di commissioni sono anche partite così come venivano richieste. Quel che è successo, è semmai il tentativo di conformare le richieste di convocazione alle disposizioni del regolamento di consiglio comunale, in alcuni casi convocate per esaminare o ricevere informazioni o semplicemente per discutere di alcune tematiche sentite come importanti. Però non era quella la sede deputata per far quel tipo di analisi, dato che le commissioni, da regolamento, hanno un ruolo consultivo e possono essere convocate per esprimere dei pareri su proposte di deliberazione o per formulare delle proposte da portare poi in consiglio comunale. Laddove comparivano dei punti all’ordine del giorno che non erano pareri su proposte di deliberazione o proposte di deliberazione, si è detto di adeguare l’ordine del giorno. Si è detto sia verbalmente che per iscritto, ciononostante arrivano richieste per finalità diverse da quelle previste dal regolamento del consiglio. Che sia stata impedita la convocazione di commissioni è falso”. Ruggieri ha spiegato anche come pure l’ordine del giorno della convocazione della IV Commissione contestata è partito comunque, “sebbene contenesse dei punti non conformi: al di là del primo punto all’ordine del giorno, in cui ci si proponeva di esaminare lo studio dei saggi sulla situazione degli ospedali, e ci si riprometteva di presentare un documento in consiglio comunale, c’erano altri punti che erano invece delle informative. Si è quindi fatto presente alla presidente che doveva adattare quei punti al testo del regolamento, la quale però non ha ritenuto di modificare la convocazione che è partita lo stesso, in quel modo. Il mio ruolo – ha chiarito Ruggieri – è sempre stato quello di far presente cosa prevede regolamento del consiglio comunale. Non si vuole limitare azione di controllo o di garanzia dei consiglieri, che hanno altri strumenti previsti dal regolamento per esercitare le loro funzioni o per essere informati. Si può comunque proporre di modificare il regolamento se questo non va bene”.