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COMMISSIONE TECNICA COMUNALE SULLE BIOMASSE, LEGAMBIENTE PERPLESSA SU COMPITI E COMPOSIZIONE

La proposta di costituzione di una commissione tecnica fatta dal Sindaco in occasione della assemblea pubblica di San Giacomo del 9 maggio sugli impianti a biomasse di Madonna di lugo ed accolta dalla maggior parte dei cittadini positivamente e con la speranza di avere anche risposte alle loro legittime preoccupazioni, pare che stia prendendo forma. Qualche giorno fa è arrivata a Legambiente una comunicazione del Sindaco del Comune di Spoleto che invitava l'associazione ambientalista a partecipare ad Commissione tecnica e di individuare un proprio esperto: la Commissione da quanto si può dedurre dai destinatari della lettera dovrebbe essere composta da tecnici comunali, regionali e provinciali, nonché delle aziende titolari dei progetti e della ASL. A rappresentare il modo dell'associazionismo ambientale solo Legambiente e il Comitato Rifiuti Zero.

“Abbiamo già risposto al Sindaco: accogliamo positivamente l'invito – è il commento di Simonetta Bandini Presidente del Circolo di Legambiente a Spoleto – ma siamo anche stupiti di tanto onore. E’ vero che siamo stati tra i primi a sollevare dubbi e perplessità circa la bontà del progetto , ma ci sorprende che il Sindaco non abbia esteso l'invito anche alle altre associazioni ambientaliste, al sindacato, ma soprattutto ai rappresentanti delle comunità locali direttamente interessate dalla costruzione degli impianti. Il variegato popolo dell’incontro del 9 maggio non può essere limitato solo a due soggetti, pur se rappresentativi”

“Se l'intenzione dell'amministrazione è garantire chiara e corretta informazione e se vuole dimostrare che crede veramente ai processi partecipativi – continua la Bandini – deve imparare una volta per tutte a gestire i conflitti territoriali e confrontarsi veramente con i cittadini, soprattutto su scelte che interessano la qualità della vita e la salute”.

Non è questo il solo dubbio di Legambiente. Dal testo della lettera infatti non è chiaro l'obiettivo e il mandato della Commissione tecnica. Non può infatti essere compito di una Commissione fornire ai rappresentanti dei cittadini delucidazioni ulteriori rispetto ai chiarimenti già forniti come scritto nella lettera di invito. Questa è una delle funzioni dell'Amministrazione Comunale, attraverso i suoi uffici e i processi partecipativi che dovrebbe opportunamente attivare”.

“Riteniamo invece che se di Commissione tecnico scientifica si tratta – conclude Simonetta Bandini – questa debba valutare non solo la procedura amministrativa adottata, quanto esaminare e valutare tutti gli aspetti del progetto, compreso gli impatti e il bilancio energetico e ambientale dei cogeneratori. Secondo noi, il progetto andrà anche valutato tenendo conto della attività attuale e degli ulteriori ampliamenti che la società titolare del progetto intende avviare. Se la decisione assunta dal Sindaco è sincera, pensiamo che la Commissione debba prima di tutto aiutare l’Amministrazione a prendere la migliore decisione per i cittadini e, se è il caso , anche a revocare le proprie decisioni”.