Istituzioni

Commissione antimafia, “osservatorio importantissimo strumento operativo”

Analizzare con attenzione i dati dell’Osservatorio, maggiore interlocuzione con il territorio, ripristino del sito internet istituzionale dove era contenuta e consultabile tutta l’attività della precedente Commissione consiliare antimafia, prevedere il coordinamento, attraverso una figura specifica, delle attività svolte dalle associazioni. Bene la decisione della Regione di costituirsi parte civile nel processo ‘Quarto Passo’”. È quanto emerso stamani dalla riunione della Commissione d’inchiesta su criminalità e infiltrazioni mafiose, presieduta da Giacomo Leonelli a cui hanno partecipato in audizione i rappresentanti delle associazioni (Libera-Associazioni, nomi e numeri contro le mafie, Cittadinanzattiva, Legambiente e Mente Glocale) che fanno parte dell’Osservatorio regionale sulle infiltrazione mafiose e l’illegalità.

Nel corso della riunione, in cui hanno la preso la parola Tonio Dell’Olio, Marusca Ceccarini e Flavia Fortunati (Libera), Alessandra Paciotto (Legambiente), Silvia Barontini e Ornella Ciani (Cittadinanzattiva) è stato sottolineato come l’Umbria rappresenti l’unica Regione, in Italia, con un Osservatorio costituito dalle associazioni e del quale si avvale una Commissione consiliare di inchiesta. “L’Osservatorio – è stato detto – è riuscito ad unire la Commissione con la società civile. Quello sviluppato nel corso della precedente legislatura è stato un lavoro importante che si è sviluppato in maniera dinamica sull’acquisizione di informazioni rispetto ad infiltrazioni mafiose, riciclaggio e narcotraffico, ma anche ecomafie. È stato fatto un ottimo lavoro con le scuole. É importante monitorare con costanza i fenomeni criminosi ed i processi collegati, come pure informare i cittadini e mettere in campo strumenti adeguati per combattere le infiltrazioni. Necessario un maggiore coinvolgimento di attori sociali ed istituzionali. Lavorare su formazione e informazione perché questo accresce la consapevolezza dei cittadini rispetto ai fenomeni malavitosi. È fondamentale la diffusione del lavoro sviluppato attraverso canali informativi. L’Osservatorio ha permesso la partecipazione attiva dei cittadini attraverso le associazioni di volontariato, ma deve avere maggiore continuità operativa, dovrebbe essere prevista come struttura permanente, svincolata dalle scadenze proprie della Commissione. Auspicabile una maggiore collaborazione con gli uffici della Regione. Nominare una figura di coordinamento tra Regione e associazioni. È necessaria, per una migliore impostazione del lavoro dell’Osservatorio, la riattivazione urgente del sito internet istituzionale dedicato (www.antimafia.regione.umbria.it)”.

Il presidente Leonelli, nell’assicurare l’impegno della Commissione per la riattivazione immediata del sito internet, ha detto che “l’attività della Commissione andrà avanti con continuità anche in questo mese di agosto. Fa piacere la condivisione da parte delle associazioni circa la decisione della Giunta regionale di costituirsi parte civile nel processo ‘Quarto Passo’ perché la proposta è stata avanzata da me e da questo organismo. Quello che possiamo garantire è che non metteremo mai la testa sotto la sabbia e che intraprenderemo ogni percorso possibile per rimarcare la cultura della legalità. È nostra intenzione incontrare a breve i sindaci e le amministrazioni comunali per capire di quali strumenti hanno bisogno per agire meglio in questo ambito”.

Nel corso della seduta sono intervenuti tutti i commissari presenti. Silvano Rometti (Socialisti e Riformisti): “Bene il protagonismo associativo all’interno dell’osservatorio. È necessario prevedere ulteriori strumenti per una maggiore interlocuzione con il territorio, magari predisponendo un questionario per gli Enti locali sulla percezione di eventuali infiltrazioni mafiose.”. Claudio Ricci (Ricci presidente): “Sollecitare convenzioni che mettano insieme, in modo costante, le informazioni degli enti locali con le Forze dell’ordine rispetto ad autorizzazioni commerciali. Bene l’azione formativa portata avanti dalle associazioni sin dalle scuole per accrescere la cultura della legalità. Nelle azioni contro i fenomeni legati alle ecomafie un ruolo importante dovrebbero averlo le categorie imprenditoriali”. Andrea Liberati (Movimento 5 Stelle): “Bisogna creare sempre più percorsi culturali volti alla legalità. Le tipologie della mafia sono tante e va evidenziata quella dei ‘colletti bianchi’ che è contigua alla politica. Molti dirigenti riescono a salvarsi grazie ai politici. Importante è che il cittadino sia vigilante della legalità. I magistrati sono soli senza la società civile. In Umbria spesso le voci diventano ‘sottovoci’. A Terni stanno emergendo gravi situazioni legate alle ecomafie”. Emanuele Fiorini (Lega Nord): “Una parte del carcere di Terni è stata riservata a detenuti in regime di 41 bis e questo nel tessuto sociale della città si sente. Dietro ad alcune attività commerciali si nascondono situazioni poco chiare. Ben venga l’Osservatorio, ma la classe politica deve essere attenta e pronta denunciare ogni situazione particolare”. Sergio De Vincenzi (Ricci presidente) “Tutti, politica, associazioni, cittadini, siamo chiamati a dare un contributo per migliorare la società. Necessario un maggiore coinvolgimento delle associazioni di categoria”.