Spoleto

Commissario presenta ricorso a sentenza Giudice del lavoro di Spoleto

Se non fossero bastati i ricorsi e appelli dell’ex sindaco e magistrato di Cassazione Umberto de Augustinis sulla ormai nota vicenda della sfiducia, arriva in queste ore la notizia che anche il Commissario prefettizio di Spoleto, Tiziana Tombesi, ha deciso di presentare ricorso alla recente sentenza del Giudice del lavoro di Spoleto che aveva condannato la ex Giunta per condotta antisindacale sulla vicenda del contratto integrativo che interessa tutti i dipendenti di Piazza del Municipio.

Una decisione, quella del Commissario Tombesi, destinata a innescare un vespaio di polemiche sia tra le organizzazioni sindacali che non avevano firmato l’accordo a dicembre scorso (l’intera Rsu, Cgil, Uil e Csa), sia tra le stesse forze politiche che si preparano alla corsa elettorale e che giudicano l’iniziativa commissariale del ricorso un “atto politico”.

La conferma della notizia, di cui già si mormorava a palazzo, arriva dall’Albo Pretorio dove è stato pubblicato il decreto n. 40 del 26 luglio con cui la dottoressa Tombesi  ha autorizzato l’ufficio legale a “presentare opposizione al fine di ottenere la revoca del decreto” che “sulla base dell’istruttoria effettuata, dei pareri ricevuti dalla parte datoriale nonché della valutazione dell’ufficio legale, appare erroneo, illogico, viziato e censurabile sotto vari profili”.

Uno stralcio del Decreto del Commissario che affida a Ufficio legale il ricorso

Come si ricorderà il Giudice del lavoro Marta D’Auria aveva condannato il Comune, anche alla rifusione delle spese legali, per condotta antisindacale “avendo (il Municipio, n.d.r.) operato un uso distorto della sua libertà negoziale, produttivo di un’apprezzabile lesione delle prerogative sindacali dell’organizzazione esclusa dalle trattative per la stipula dell’accordo decentrato…”.

Non può il Tribunale non evidenziare che il Comune di Spoleto ha fin da subito avviato il confronto sulla sola autonoma e minoritaria piattaforma della rappresentanza cislina, e ciò ha fatto pur in presenza della piattaforma, questa maggioritaria, proposta dalla Rsu e dalle altre maggioritarie sigle esterne presenti nella stessa“ si legge nella lunga e dettagliata sentenza.

Ripresa da tutti i partiti di opposizione alla ex Giunta ritenuta “inidonea ad amministrare la città anche sotto il profilo delle trattative sindacali”.

Sulla sentenza era intervenuto, con un post su un quotidiano cittadino, lo stesso De Augustinis che aveva richiamato una sentenza della Corte dei Conti Toscana e chiamato in causa le responsabilità anche dei dirigenti (segretario generale e dirigente finanziario).

Intanto i sindacati sono sul piede di guerra e si acuisce lo scontro tra Cgil-Uil-Csa-RdB-Rsu (in quest’ultima siedono anche gli iscritti alla Cisl) e il territoriale della Cisl che, stando ai bene informati, nei giorni scorsi aveva sollecitato l’ente  a presentare ricorso. Tanto che sarebbe stata presentata istanza di accesso agli atti per avere una copia della missiva cislina.

Non di meno lo scontro con il Comune, oggi rappresentato dal Commissario prefettizio Tombesi che ha firmato, insieme al vice segretario Giuliano Antonini, il decreto con cui da incarico all’ufficio legale di avviare le pratiche del ricorso.

Ho avuto notizia di questa decisione dalle sigle che rappresento ma non ho ancora nessuna notifica” dice a Tuttoggi il professor Stefano Giubboni del foro di Perugia che tutela le 5 sigle sindacali “ritengo ineccepibile il ragionamento del giudice di Spoleto; il decreto è corretto sotto ogni profilo perché le motivazioni sono molto cogenti e di due ordini: il primo risiede che il giudice ha colto la violazione delle norme sulla rappresentanza nelle amministrazioni pubbliche che esigono la partecipazione piena della Rsu; il secondo sta nella distorsione della libertà negoziale della amministrazione che ha precostituito una attività volta a limitare il confronto effettivo ad una sola rappresentanza peraltro assolutamente minoritaria. Pare insuperabile la giusta decisione del tribunale sul ruolo della Rsu che non può essere scavalcato. Non è stata violata solo la legge ma anche la disciplina collettiva, perché ad esigere che il rinnovo sia con la Rsu è lo stesso Contratto integrativo decentrato. Nel frattempo l’amministrazione farà bene ad attuare senza ritardo alcuno il dispositivo che rimane immediatamente esecutivo anche nel momento del deposito del ricorso”.

L’opposizione del Comune apre ora una causa di merito davanti ad altro Giudice del Tribunale di Spoleto.

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