Lu. Bi.
“Siamo solo all'inizio delle indagini” queste il breve commento del pm Elisabetta Massini che lascia supporre nuovi sviluppi nell'attività investigativa relativa alla indagine ribattezzata “Commerciopoli”. Gli arresti di Leandro Porcacchia, ex direttore della Confcommercio, e del suo collaboratore, Sergio Briganti, potrebbero essere soltanto la punta di un iceberg di ben altre proporzioni che potrebbe coinvolgere i piani alti della politica ternana. Già si parla di 'cupola', ma allo stato attuale delle indagini non è ancora possibile spingersi così lontano con le ipotesi. Ieri non ci sono stati interrogatori e gli inquirenti si sono dedicati ad esaminare il faldone dei fascicoli sequestrati negli uffici della Confcommercio per cercare riscontri con le deposizioni di Leandro Porcacchia durante gli interrogatori. L'inchiesta si è allargata nei giorni scorsi con l'iscrizione nel registro degli indagati di altre 10 persone, tutte con ipotesi di reato legate all'associazione a delinquere. Queste sono ore decisive per avere un quadro più chiaro sui possibili risvolti della vicenda. L'ex direttore della Confcom, l'altro ieri, avrebbe fatto i nomi di 2 personaggi importanti della politica ternana, facendo tremare i 'palazzi' che ora attendono col fiato sospeso un possibile nuovo interrogatorio: “È convinto di aver detto tutto quello che c'era da dire nell'ultimo interrogatorio durato quasi 9 ore e penso che sia in buona fede” ha affermato il legale di Porcacchia, Massimo Longarini. Intanto oggi gli agenti della squadra mobile, coordinati dal dirigente Tommaso Miglio, hanno fatto visita a Palazzo Spada acquisendo alcuni atti. Fra cui, a quanto trapela, il Bilancio del 2005 (forse per i finanziamenti legati agli Eventi Valentiniani) e la documentazione relativa a “Cospea2”, area ceduta dal comune e destinata a polo commerciale. “I dirigenti dell’amministrazione – recita una nota diramata nel pomeriggio – si sono messi rapidamente a disposizione per ottemperare nel modo più completo ed esaustivo alla richiesta proveniente dalla magistratura, fornendo tutta la documentazione».