Terni è tradizionalmente considerata una citta a vocazione industriale, che in realtà, negli ultimi decenni, ha vissuto una forte terziarizzazione dell’economia, “al ribasso” secondo Filcams Cgil Terni.
“Tra il 2013 e il 2023 Terni ha perso il 19% dei negozi al dettaglio, 80 esercizi nel centro storico e 168 nelle aree periferiche”, spiega Lucia Rossi, segretaria generale Filcams Cgil Terni. “Questi dati fotografano l’impoverimento del tessuto commerciale diffuso a vantaggio dei grandi centri commerciali”.
Il tasso di occupazione, soprattutto quello femminile, sarebbe in calo. Le chiusure di Conbipel e Terranova dell’ultimo mese, che coinvolgono un numero piuttosto elevato di lavoratrici, sono solo la punta dell’iceberg. “Il calo dell’occupazione femminile, passata dal 54% del totale nel 2019 all’attuale 50%, è un indicatore chiaro della crisi che sta vivendo il commercio ternano”, dichiara Luca Solano, membro della segreteria generale di Filcams Cgil.
“Alle istituzioni chiediamo da tempo un patto per la legalità nel settore”, aggiunge Lucia Rossi. “E’ impensabile che la competizione, in questi settori, sia basata sul costo del lavoro”.
Poi un passaggio sulle irregolarità e sul lavoro grigio. “Nel 2023 – sottolinea Luca Solano – su 48 casi accertati di lavoro sommerso in provincia di Terni, 31 sono concentrati nel terziario, e su 982 irregolarità, 831 interessano questo settore. Le istituzioni e le parti datoriali non possono continuare a far finta di non vedere”.
Patto per la legalità con le associazioni datoriali che hanno a cuore una competizione sana, protocollo regionale sugli appalti per fermare il massimo ribasso, osservatori nei Comuni per garantire l’applicazione dei contratti e il rispetto dei diritti dei lavoratori: queste, in definitiva, le proposte avanzate.