La settimana del giro di boa è arrivata. Dal 18 al 23 giugno Comma cambia volto e, con il festival, si trasforma anche la città. Ciò che è stato proposto finora prende forma e si presenta: gli artisti di grande spessore, i protagonisti della scena internazionale, la possibilità di interagire con loro, le 'grandi opere' nel panorama cittadino, il paesaggio urbano 2.0…
Mercoledì 20 giugno alle 19 a piazza del Circo l'eclettico scrittore Antonio Senatore presenta il progetto ArtSurfing: un network per giovani addetti ai lavori del settore artistico mirato a incentivare rapporti, connessioni e dialoghi promuovendo il confronto e l'organizzazione di eventi.
A proseguire il discorso sarà, venerdì 22 giugno, stesso luogo stessa ora, il curatore e critico Emanuele De Donno, già noto per il ruolo svolto con l'associazione culturale no-profit di Foligno ViaIndustriae nel sostegno e nella valorizzazione della cultura delle arti visive nella dialettica tra storia e contemporaneità. De Donno discorrerà con l'architetto Luca Galofaro, autore di monografie pubblicate nella collana ideata da Bruno Zevi, a proposito dell'impatto dell'arte sul paesaggio e sul dialogo estremamente attuale che ne può derivare.
La residenza artistica prosegue con le ardite avanguardie archeologiche di Rocco Pezzella, il versatile lavoro sulle forme e le sperimentali esplosioni di stile di Lennard Schuurman, e i tesori nascosti dello spagnolo San, sfide tutte da scoprire nei meandri del centro storico. Le installazioni e gli artifici grafici degli italianissimi Why Style Joe e Pane, i preziosismi di Zender, agente del KGB (Kreativ Graphic Buro) di Amsterdam, e le indagini di Andrea di Cesare svolte nei punti reattivi delle nevrosi contemporanee completeranno il discorso iniziato la settimana precedente dai loro colleghi, offrendo, a partire dall'inaugurazione a Palazzo della Penna prevista per sabato 23 giugno alle ore 18.30, una mostra aperta e organica che si snoda attraverso tutta la città.
Una mostra che permetterà a chi vorrà partecipare di realizzare un percorso intrapreso con i primi lavori di Comma. Consentirà di entrare ancora una volta in contatto con gli artisti e verificare il valore della loro esperienza a Perugia, traendone spunto per una riflessione sul futuro.
Una riflessione che certamente investirà il contenitore della mostra, Palazzo della Penna, pronto a essere rinnovato e ripresentato alla cittadinanza tra meno di un anno. E che ha già prodotto dei risultati al Teatro Brecht come nel sottopassaggio e all'Autosilo di Fontivegge, la cui gestione, privata, ha instaurato un dialogo fattivo con l'intervento pubblico.
Una mostra, infine, che ha il pregio di offrire una panoramica sulla diversità di linguaggi che compone il complesso vocabolario di ciò che chiamiamo 'urban art', non ultimo quello della partecipazione attiva del pubblico, vero realizzatore dell'opera d'arte, al quale Comma 2012 si rivolge e si rivolgerà ancor di più.
La mostra di un festival che non è solo evento, ma tracce, percorsi, impronte per la città futura: Perugia capitale di una cultura che è già, tutta, dentro la città, sui muri, tra le pareti, lungo i pubblici passaggi. Il festival di un'arte che resta.