Cellulari su una mano e calici nell’altra. L’originale e primo evento-esperimento per capire se e come il mondo del vino stia cambiando, anche nei gusti, ha avuto i suoi primi effetti. Dall’Umbria, terra di vino, è partita una innovativa modalità per mettere a confronto i giovani della GenZ con le generazioni anagraficamente più “esperte” riguardo al consumo di vino.
Alle Cantine Briziarelli di Bevagna si è infatti tenuta una “non” degustazione alla cieca, libera, dove gli oltre 70 partecipanti hanno potuto scegliere tra circa 30 etichette, con provenienza, tipologia e fascia di prezzo molto eterogenee, ed esprimere il loro giudizio tramite un’apposita applicazione.“Un evento primo nel suo genere, almeno dalle esperienze che abbiamo sul territorio, che si è svolto con modalità informali e anche provocatorie” afferma il giovane amministratore delegato della Cantina, Alessandro Giannoni.
Ad emergere, per le giovani generazioni, sono gusti che vanno verso vini più piacevoli, meno complessi ed impegnativi: più attenzione ai bianchi e in crescita l’apprezzamento per i rosati, con gradazioni alcoliche contenute, acidità spiccate e profumi primari ben in evidenza, prezzi rigorosamente sotto i 20 €.
Tra i GenZ il vino più apprezzato in assoluto (quattro a pari merito) e per ogni categoria: un Primitivo Pugliese, un Pecorino Abruzzese, un sangiovese toscano rosato, un Chianti DOCG.
Tra i Millenial il vino più apprezzato in assoluto è stato un IGT Umbria Bianco tra Trebbiano Spoletino e Viogner. Quello più apprezzato per categoria (tutti vini con prezzo retail inferiore ad € 15): ancora il bianco umbro blend tra Trebbiano Spoletino e Viogner, poi il rosato umbro da uve Sangiovese e il rosso con un pareggio tra Cabernet Sauvignon Toscana IGT e Chianti DOCG.
A livello di prezzo, le valutazioni più positive hanno riguardato prodotti con prezzo retail inferiore a 20 € che la maggior parte dei partecipanti ha saputo correttamente posizionare come fascia di prezzo. Questo dato evidenzia che spesso il giudizio complessivo di un vino non è proporzionale al prezzo di mercato, ed impone una riflessione ai produttori in merito a tecniche di produzione e posizionamento. Soprattutto pone un nuovo interrogativo: cosa vuol dire qualità per le nuove generazioni?
A livello di gradazione alcolica, i vini con votazioni più elevate, si posizionano tra 12,5° e 13,5°, imponendo ai viticoltori una ulteriore sfida in virtù anche del cambiamento climatico che contribuisce all’innalzamento dei livelli di zucchero nell’uva e quindi potenziali di alchool.
A livello di varietà, diversa la percezione tra il sesso dei partecipanti. Per le donne: Blend di Malvasia e Sauvignon Blanc, poi Blend Spoletino e Viogner e Sangiovese. Per gli uomini: Blend di Spoletino e Viogner, Cabernet Sauvignon e Montepulciano.
Varietà con una media di giudizi similare (donna vs uomo): Blend di Spoletino e Viogner (4,5 vs 4,7), Cabernet Sauvignon (3,8 vs 3,8) e Sangiovese (3,8 vs 3,69).
A conferma trasversalmente di una preferenza per vini con sentori di frutta piacevoli, mai surmatura, e dove le ossidazioni e le note terziarie degli affinamenti in legno sono quasi totalmente assenti.
La tipologia di vini più degustata: Bianchi (46% delle degustazioni totali), Rossi (39%) e Rosati (15%).