Portano fino in Austria le indagini a seguito del colpo messo a segno lo scorso 31 ottobre alla gioielleria Tomasini Francia di Spoleto, rinomata in Centro Italia anche per essere concessionaria del marchio Rolex, quando una banda di malviventi fece razzia di preziosi dopo aver divelto le inferriate e sfondato l’ingresso con una autovettura devastando l’ingresso del locale.
Le autorità austriache, in contatto con i Carabinieri, nelle settimane scorse avrebbero infatti rinvenuto parte della merce rubata.
Un ruolo decisivo sarebbe stato fornito dalla stessa Casa svizzera del noto marchio di orologi dopo che un cliente, estraneo alle indagini, si è presentato in un negozio per far valutare l’orologio acquistato attraverso una piattaforma web. Dalla matricola del prezioso manufatto si è scoperto che quel pezzo faceva parte del colpo messo a segno tre mesi fa nella città del festival.
E’ probabile – l’inchiesta è coperta dal massimo riserbo – che proprio grazie alle indagini bancarie e finanziarie avviate a seguito della testimonianza del malcapitato acquirente austriaco, che la Polizia di Vienna sia risalita quanto meno ad un ricettatore.
Indagini che in Umbria vengono seguite dalla Procura della Repubblica di Spoleto e dalla locale Compagnia dei Carabinieri. Impossibile al momento sapere quanti preziosi sono stati rinvenuti. Il colpo, come si ricorderà, aveva fruttato un bottino ingente, tra cui appunto diversi orologi Rolex.
Ma anche una comprensibile preoccupazione per i commercianti e residenti del salotto di Spoleto, come viene definita la zona che parte da Corso Garibaldi fino a Corso Mazzini, rimasti impressionati per la modalità della rapina compiuta dai criminali.
Indignati per la mancanza di sicurezza che potrebbero garantire ad esempio le telecamere o l’installazione di dissuasori da porre all’inizio e alla fine delle due vie principali (dove si contano 5 gioiellerie). Il colpo di ottobre scorso, peraltro, è il terzo subito negli anni dalla famosa gioielleria.
Un argomento quello della sicurezza finito sui banchi del consiglio comunale dove il consigliere Paolo Imbriani, dopo aver acquisito gli atti, ha più volte sollecitato la giunta. L’ultimo intervento risale proprio all’indomani della rapina di ottobre scorso alla gioielleria con il Sindaco che in Aula volle rispondere subito riconoscendo che le telecamere non funzionano da molto tempo.
Un problema di non poco conto che le sole forze dell’ordine non possono certo da sole risolvere. Tra i commercianti e residente sentiti da Tuttoggi resta infatti alta la fiducia verso Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia alle prese, specialmente di notte, con un vasto territorio da controllare.
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