Spoleto

Colpo alla finestra durante selezione al cinghiale, il Tar boccia il ricorso per riavere il porto d’armi

Il Tar non “restituisce” il porto d’armi al cacciatore che nel 2022, durante una caccia di selezione al cinghiale richiesta per la presenza di ungulati nella zona di Montepincio a Spoleto, vicino all’ospedale, aveva dichiarato di aver esploso lui il colpo che aveva colpito la persiana di un’abitazione.

Ritenuto infatti “infondato” il ricorso che il cacciatore ha presentato contro il provvedimento con il quale la Prefettura aveva confermato, a distanza di anni, il divieto della detenzione di armi.

Una decisione sulla quale hanno pesato le dichiarazioni rese dallo stesso cacciatore a seguito delle indagini avviate per la denuncia fatta da una residente, che aveva visto la sua abitazione colpita da due colpi di carabina, uno dei quali aveva scalfito una persiana. Nessuno era rimasto ferito, ma era stata comunque avviata un’indagine sulla battuta di selezione organizzata da Questura e Comune, che avevano chiesto ai cacciatori della task force di abbattere i cinghiali che pericolosamente si aggiravano tra le case, a ridosso del centro storico e vicino, appunto, all’ospedale.

Il procedimento penale a carico del cacciatore (che era il caposquadra) si era concluso con l’oblazione, l’estinzione del reato dietro pagamento di una multa. Ma il cacciatore si era visto respingere la richiesta di poter tornare a detenere armi da caccia e munizioni. Per la Prefettura è troppo presto perché possa tornare a cacciare. Una decisione che, nonostante le istanze contenute nel ricorso (il difetto di istruttoria e la mancanza di certezze circa da quale carabina fossero partiti quei due colpi) i giudici amministrativi non hanno voluto annullare, soprattutto alla luce di quanto dichiarato dal cacciatore nell’immediatezza dell’incidente.

Una vicenda sulla quale sono tornati a discutere i cacciatori che si rendono disponibili ad interventi in luoghi dove la presenza della fauna selvatica può causare rischi. Ma che, pur in battute organizzate da Istituzioni pubbliche e con la presenza delle forze dell’ordine, possono incorrere in provvedimenti per loro penalizzanti.