Partono nella settimana di Natale le analisi delle emissioni della Color Glass di Trestina, in adempimento alla richiesta, avanzata da Comune di Città di Castello e Usl Umbria 1. di effettuare uno studio sulle caratteristiche delle esalazioni provenienti dallo stabilimento e sull’eventuale profilo di rischio associato alle componenti rilevate.
A essere monitorate per prime saranno le emissioni odorigene delle quali, a partire da domani (martedì 19 dicembre), si occuperà la società Arco Solutions, divisione del Dipartimento di Scienze Chimiche e Farmaceutiche dell’Università degli Studi di Trieste, che attraverso specifici campionamenti individuerà le attività dell’impianto che producono odori, comprese quelle legate alla gestione dei rifiuti in entrata e in uscita dallo stabilimento.
“Si tratta di indagini importanti che permetteranno di definire la reale situazione ambientale legata all’attività dello stabilimento, mettendo in atto, se necessario, gli interventi che possano rassicurare la popolazione residente”, sottolinea l’assessore all’Ambiente Massimo Massetti. “L’amministrazione seguirà con la massima attenzione la vicenda – puntualizza l’assessore all’Urbanistica Rossella Cestini – nell’ottica di garantire ogni tutela alla cittadinanza”.
Il cronoprogramma e le modalità di svolgimento degli studi, che inizieranno domani, sono stati illustrati ai componenti della commissione “Assetto del Territorio” dai rappresentanti della Color Glass, nel corso del sopralluogo convocato nello stabilimento di Trestina lo scorso 13 dicembre. La visita, alla quale hanno partecipato il vicesindaco Michele Bettarelli, gli assessori Massetti e Cestini, i rappresentanti della Pro Loco di Trestina e del Comitato Salute Ambiente Altotevere Sud, è stata guidata dai consulenti tecnici dell’azienda Mauro Mariotti e Patrick Paterno, alla presenza del dipendente Ettore Conti e dell’avvocato della società Michela Paganelli. Divisa in gruppi, la delegazione ha avuto modo di approfondire la conoscenza del ciclo produttivo con i tecnici presenti e di visionare direttamente i macchinari e le fasi della lavorazione.
Il confronto ha permesso di chiarire ulteriormente la natura del rifiuto speciale non pericoloso che viene trattato dall’azienda: fanghi costituiti principalmente da idrato di titanio provenienti da un’impresa chimica di Ferrara che produce catalizzatori per la sintesi di olefine, una classe di idrocarburi non aromatici. Dalla lavorazione del materiale si ricava biossido di titanio, che viene rivenduto sul mercato in Spagna e in Indonesia per la produzione di ceramiche. Il presidente della commissione Luciano Tavernelli ha ricordato come il sopralluogo facesse seguito alla sollecitazione in Consiglio comunale di Emanuela Arcaleni (Castello Cambia) e alla seduta della commissione di settembre alla presenza dell’ingegner Mariotti. “Siamo qui con l’obiettivo di dare il nostro contributo alla garanzia della salute dei cittadini, ma anche del funzionamento degli impianti produttivi, che spetta alla pubblica amministrazione”, ha detto Tavernelli.
I rappresentanti della Color Glass hanno tenuto a puntualizzare l’origine tifernate dell’unità produttiva di Trestina, nonostante la proprietà attuale dello stabilimento sia della società con sede a Trento. Paterno e Mariotti hanno infine garantito la massima disponibilità dell’azienda a chiarire ogni aspetto della produzione e, dopo l’esecuzione dei monitoraggi sulle emissioni, a intraprendere tutte le iniziative eventualmente necessarie per migliorare la situazione e rassicurare i residenti, “con i quali – hanno detto – vogliamo convivere nella massima trasparenza, perché a noi interessa il rapporto con i cittadini, oltre che con la politica”.