Anche se il tema portante del Consiglio comunale di Città di Castello di ieri (mercoledì 15 gennaio) erano le osservazioni al Prg, ad essere al centro dei lavori di apertura è stata ancora Color Glass.
L’assessore all’Ambiente Massimo Massetti, nelle comunicazioni, ha infatti dato conto dell’aggiornamento della Conferenza dei Servizi, rimandata dalla Regione Umbria, che in una determina dirigenziale si è detta competente all’adozione del provvedimento finale. “La Conferenza si è aggiornata per ora ‘sine die’ ed è stata interlocutoria in attesa di altri elementi – ha detto – Su istanza dell’Arpa il Comune, il 24 dicembre, ha emesso un’ordinanza sindacale di chiusura del sito, perché i valori delle emissioni non erano in regola. Anche la Asl il 27 si è espressa in questa direzione, mentre il 13 gennaio 2020 la Regione ha riassunto e ribadito gli argomenti di Arpa per la chiusura, in attesa della riclassificazione del rifiuto da parte della Ue”.
Nella conferenza di ieri abbiamo ribadito le nostre posizioni con parere negativo di conformità urbanistica ed appreso che la Regione chiederà alla Basell, ditta che conferisce il biossido a Colorglass, informazioni ed analisi sul materiale in entrata, che poi saranno trasmesse all’istituto Ispra per una verifica ulteriore della relazione
Arcaleni (Castello Cambia): “Finalmente si guarda la luna e non il dito. Più volte abbiamo parlato del problema del rifiuto in ingresso, lo stesso da 10 anni, proveniente dalla Basell e mai reso noto. Ci arriviamo dopo 10 anni, è scandaloso. L’azienda ha sempre detto che non produce titanio ma smaltisce rifiuti e lo fa in mezzo all’abitato di Trestina. E’ essenziale sapere quali sono le componenti per capire cosa esce dalla vasca di stoccaggio del fango o dal camino. Aspettiamo le normative Ue. Velocizziamo perché i cittadini stanno aspettando”.
Vincenti (Tiferno Insieme): “Dopo 10 anni la Regione chiede qual è il prodotto in ingresso? Inizio ad essere preoccupato anche delle istituzioni locali quando sottolineano che la Regione è competente all’atto finale. Noi non dimentichiamo quello che è stato detto. Esprimo dubbi sulla convocazione della commissione Assetto del territorio dove vengono dette sempre le solite cose. Impieghiamo il tempo per risolvere il problema non in chiacchiere”.
Sassolini (FI): “Usare il principio di cautela verso la salute di cittadini e aziende. Ogni volta ci sono novità su come si fanno indagini e su cosa si indaga. Dopo dieci anni come è possibile che sfuggano alcuni elementi significativi per la salute? Ora da un lato c’è un’azienda ferma e dall’altro una popolazione preoccupata. La delocalizzazione è una via che intendete seguire o la escludete?”.
Tavernelli (Pd): “Color Glass ha chiuso prima dell’ordinanza del sindaco. Bene la Conferenza dei servizi che è democrazia amministrativa e deve decidere anche alla luce delle nuove classificazioni Ue. Giusto il principio di precauzione. L’Amministrazione si è confrontata con le leggi esistenti. Plausibile la delocalizzazione: il ciclo dei rifiuti anziché andare in discarica deve essere ad impatto zero”.
Massetti ha ribadito in chiusura che “delocalizzare sposta il problema, non lo risolve. Noi abbiamo preso molte iniziative tra cui la richiesta di parere al Ministero, che è stata importante nello sviluppo attuale della situazione”.