Visitare la storia nella suggestiva cornice del parco di Colfiorito. E’ stato presentato nella giornata di mercoledì, presso la sede dell'«Ente Parco di Colfiorito» il progetto “Colfiorito e Pissignano Laboratorio della memoria – Educazione alla cittadinanza attraverso la storia”, rivolto a studentesse e studenti di scuola secondaria della regione. In questa occasione il presidente dell'Isuc (Istituto per la storia dell’Umbria contemporanea), prof. Mario Tosti – insieme, tra gli altri, all’assessore provinciale di Perugia Donatella Porzi – ha illustrato nel dettaglio le finalità dell’iniziativa che vede il Patrocinio della Provincia di Perugia, dei Comuni di Foligno e Campello e la collaborazione dell'Ufficio scolastico regionale per l'Umbria. Giunta alla sesta edizione, ha visto una frequenza media annua di oltre cinquecento studenti. Per il 2012 sono prenotate dieci scuole con un afflusso previsto, fra marzo e aprile, di 522 ragazzi. A dare un respiro europeo ai Laboratori della sesta edizione contribuirà il gioco “Human Rights Sunrise”, realizzato tra il 2010 e il 2011 nell’ambito dell’omonimo progetto, finanziato alla Provincia di Perugia dall’Unione Europea nel Programma Cultura 2007-2013. Il gioco vede tra i suoi ingredienti principali la storia di luoghi simbolo del Novecento in cui furono negati i più elementari diritti umani: il campo d'internamento fascista di Colfiorito; la sede del Dipartimento di Investigazione Speciale (SID) nella Grecia dei Colonnelli; il villaggio greco di Kriopigi, luogo di un massacro nazista nel '44; l'Università di Belgrado durante le manifestazioni antiMilosević; Viznar, vicino Granada, luogo simbolo della resistenza antifranchista durante la Guerra civile. Il gioco è il risultato della collaborazione tra Provincia di Perugia e Istituto per la storia dell'Umbria contemporanea. Il Laboratorio di storia proposto dall'Istituto per la storia dell'Umbria con¬temporanea scaturisce da attività di ricerca, assemblaggio di documenti, ela-borazione di testi, esplorazione di percorsi, analisi di fonti volte a rileggere la storia del Novecento attraverso la prospettiva didattica dei diritti negati, a partire dalla conoscenza della rete concentrazionaria fascista della regione, attiva durante il secondo conflitto mondiale. É luogo di raccordo fra ricerca storica locale e generale momento di speri¬mentazione di ipotesi, di cooperazione tra docenti e studenti, occasione per acquisire conoscenze e modelli metodologici di ricerca storica e didattica, durante il Laboratorio si riflette sull'essere cittadini che leggono il presente ed immaginano aspettative di futuro. Il centro di ciascun Laboratorio è un Archivio dei documenti tematico, costi¬tuito dal montaggio di documentazione (iconografica, sonora, materiale, scritta) e frammenti di produzione storiografia, calibrato sull'età e sulla tipo¬logia delle scuole del territorio. “Il luogo diventa di primaria importanza nel percorso formativo – ha sottolineato Porzi -. I luoghi dove avvennero gli eventi conservano traccia di ciò che accadde: sono segni destinati a restare muti se la loro frequentazione non viene supportata da conoscenza storica. A questo si aggiunge l’importanza per i ragazzi di essere lì fisicamente per ricostruire ciò che accadde con tutto il corpo, significa dare concretezza all'insegnamento della storia. Immergersi nelle stesse atmosfere degli internati montene¬grini tra il 1942 e il 1943, sentire sulla pelle i rigori di un clima inospitale, sen¬tir risuonare lo stesso rumore dei passi, fruire degli stessi spazi, vuol dire dare valore aggiunto all'impatto con la documentazione”. La conferenza stampa ha fatto da prologo al Laboratorio sul luogo che vedrà protagonisti circa quaranta ragazzi delle Terze della scuola media “Franco Rasetti” di Castiglione del Lago.