Cocaina, soldi e prostituzione / Perugia "bene" trema - Tuttoggi.info

Cocaina, soldi e prostituzione / Perugia “bene” trema

Alessia Chiriatti

Cocaina, soldi e prostituzione / Perugia “bene” trema

Quattro arresti della polizia tra Ponte San Giovanni, Ponte Valleceppi e San Mariano di Corciano / Giro di affari per 200mila euro
Gio, 05/02/2015 - 13:09

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A Perugia la droga ha trovato un “nuovo” canale: la cocaina arriva su piazza non più solo attraverso gli spacciatori nordafricani. Non una novità, tanto è già famoso il sodalizio tra italiani e albanesi. Ciò che viene fuori dalla nuova operazione della Squadra Mobile di Perugia è il collegamento tra malviventi dell’est Europa, che commettono reati diversi, tra furti, spaccio di droga e sfruttamento della prostituzione. Sono dunque quattro gli arresti effettuati dagli agenti della Questura, tutti tra Ponte San Giovanni, Ponte Valleceppi e San Mariano di Corciano. L’operazione, denominata “Cow” per via del punto di ritrovo dello spaccio (un’installazione a forma di mucca situata all’esterno di un noto locale di Ponte San Giovanni), nasce propria da una costola delle indagini relative ai “reati contro il patrimonio”, che ha portato a sgominare una grossa banda che colpiva proprio nel perugino. Una lunga storia, che porta gli strascichi anche del ritrovamento del “laboratorio di Babbo Natale” con l’operazione Merry Christmas.

Il filo rosso – E’ così che ricostruendo movimenti e telefonate dei malviventi, scattano le manette per Braahilika Eriglon, 26 anni, Gheoghita Andrian, 21, Kola Baftjar, 24, e Suci Pellumb. Tutti albanesi, tranne Gheoghita, moldavo, arrestati in flagranza di reato a Ponte San Giovanni. Sono proprio le intercettazioni telefoniche a fornire un’importante chiave di lettura: cellulari che squillano a ripetizione durante tutta la giornata, tali da ricostruire un giro di spaccio in media da 30 “ordini” al giorno. Al telefono non si parla di quantitativi di droga, o di prezzo, ma solo di appuntamenti. Sempre nello stesso parcheggio, proprio lì di fronte alla mucca di Ponte San Giovanni. A fornire la droga sono Brahilika e Kola, i due pusher. Vendono cocaina con cadenza settimanale, anche due o tre volte a clienti fidelizzati, anche giovani, che pagano in contanti, o che a volte lasciano in pegno oggetti rubati a genitori e parenti. Ed ecco che il giro dei furti si chiude anche in questo modo. Gli spacciatori usavano inoltre macchine diverse per spacciare (una Fiat Palio, una Audi A3, una Fiat Punto), dandosi appuntamento “di fronte al cartello grande”, “al cartello piccolo”, alla pista di ghiaccio”. I pusher non scendevano dalla macchina: due di loro facevano da palo, l’altro consegnava in macchina. Il telefono utilizzato per il contatto dello spaccio non viaggiava mai sull’auto che faceva la consegna, mentre il gps segnava lo stesso dato della cella che agganciava il telefono. Una volta avvenuto lo scambio, pedinavano il cliente, per rendersi conto se prendesse una strada diversa.

Tanta droga – 5 i sequestri di droga, tra Ponte San Giovanni, Ponte Valleceppi e Borgonovo, seppur il quantitativo trovato dagli agenti non sia ingente. Nella “piramide” uno di loro (il Pellumb) va ad acquistare la droga “all’ingrosso”, la deglutisce per trasportarla. Poi contatta Brahilika che si occupa di spacciare al dettaglio. La consegna al cliente avviene in macchina, con Kola che guida e Gheoghita che consegna. Al momento del fermo, con loro c’è anche una prostituta, che ha con sè 4 grammi di cocaina, e che perciò viene arrestata. Le case perquisite si trovano a Ponte San Giovanni, a San Mariano di Corciano e a Ponte Valleceppi. In quest0’ultima è stata trovato del denaro contante. Altra droga sequestrata ammonta a 5 grammi di coca per un’altra prostituta, 2 grammi al Kola, altri 2 in casa.

Il giro di affari – L’indagine si è svolta su un arco temporale di 100 giorni, per una media di 25 spacci al giorno. Lo spaccio avveniva al pezzo, per un totale di 2500 grammi al giorno e 80 euro al grammo, per un totale di 200mila euro in 100 giorni. La prostituta vendeva con molta probablità la droga ai suoi clienti, che la consumavano con lei.

Perugia trema – Nelle operazioni di interecettazione e di pedinamento, gli agenti hanno inoltre scoperto che i clienti delle prostitute legate a filo doppio con gli spacciatori fanno parte della “Perugia bene”: professionisti benestanti e inseriti nel tessuto economico e sociale della città, tanto da risultare quasi insospettabili, che tuttavia “si concedevano qualche svago”, tra droga e donne.

©Riproduzione riservata

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