Nel pomeriggio di ieri giovedì 13 marzo 2014, il personale della Sezione “Antidroga” della Squadra Mobile di Perugia ha condotto una brillante operazione di Polizia Giudiziaria, culminata nell’arresto in flagranza di reato di un cittadino extracomunitario brasiliano, con gravissimi precedenti penali, ai sensi dell’art. 73 della Legge sul contrasto al traffico di sostanze stupefacenti: è stato infatti sorpreso con addosso un ingente quantitativo di cocaina.
Nelle prime ore pomeridiane, gli uomini della “Narcotici” hanno monitorato di un noto bar perugino a “Fontivegge”, notoriamente frequentato da pregiudicati: la loro attenzione è stata catturata da un auto che sopraggiungeva in quel momento.
Al suo interno c'erano due giovani ed un trans brasiliano, già noto alle forze dell’ordine per gravi trascorsi giudiziari: mentre i due ragazzi restano in macchina, il trans scende, entra nel bar ed esce dopo alcuni minuti. All’uscita, il brasiliano dimostra e palesa un certo nervosismo: si guarda insistentemente attorno, con evidente agitazione e preoccupazione e, con aria furtiva e sospetta, raggiunge i suoi due accompagnatori e si fa portare lungo la Via Settevalli dove, nei pressi di un noto centro commerciale, scende dal veicolo per proseguire a piedi e da solo il suo percorso.
E’ a questo punto che scatta il controllo: il veicolo viene fermato ed i tre occupanti identificati, controllati e perquisiti.
La perquisizione, mentre per i due si conclude con esito negativo, permette invece di trovare sul trans, precisamente ben nascosto all’interno della biancheria intima sul lato posteriore, un involucro in plastica contenente 11 grammi curca di cocaina. Il trans aveva con sè anche 1500 euro.
Si tratta di N. D. S. V., nato in Brasile nel 1974 e residente a Perugia proprio in zona Settevalli: è stato tratto in arresto in flagranza di reato per “detenzione a fine di spaccio di sostanze stupefacenti” e successivamente accompagnato a Capanne, a disposizione del Pubblico Ministero procedente, Sost. Proc. Dott.ssa Manuela Comodi per il rito direttissimo.
L'arrestato era già conosciuto alle forze dell'ordine per i reati di spaccio e prostituzione, abitudine che consentiva di soddisfare le duplici esigenze dei suoi clienti. Tra l'altro era già stato accusato di violazione delle norme sull’immigrazione clandestina, danneggiamento e spendita di denaro falso, rapina, estorsione e sequestro di persona, ma anche di lesioni personali aggravate e tentato omicidio doloso.
Riproduzione riservata