Tutto prescritto. Si è conclusa con il pronunciamento dei giudici della Corte d’Appello, di non procedimento per sopraggiunta prescrizione, la vicenda che nel 2008 vide condannate 6 persone a pene comprese tra i 3 e 5 anni di reclusione oltre che al pagamento di qualche migliaia di euro di multa e all’interdizione dai pubblici uffici per aver messo in piedi un giro, molto frequentato, di prostituzione all’interno di un notissimo night club del perugino.
C’era chi selezionava le ragazze da destinare al sesso a pagamento con i clienti e chi vigilava sul business dello sfruttamento della prostituzione e un tariffario ben definito, per le donne che “venivano impegnate secondo turni giornalieri e con continuo ricambio settimanale, percependo la somma di 52 euro come compenso per ogni prestazione sessuale”.
La Corte si è pronunciata ieri mattina mettendo quindi la parola “fine” ad una vicenda nata negli anni 2000 intorno al giro di sfruttamento della prostituzione (riconosciuto con la sentenza di primo grado) all’interno del locale gestito dalla famiglia finita alla sbarra. Tra gli avvocati che hanno presentato il ricorso gli avvocati Cristina Rastelli e Paolo Rossi.