Categorie: Cultura & Spettacolo Scuola & Università Spoleto

Click e pagine, come si legge a Spoleto

di Beatrice Civili*

“Una stanza senza libri è come un corpo senza anima”, diceva l’oratore latino Marco Tullio Cicerone. Se fosse vissuto in questo secolo probabilmente ci avrebbe considerati tutti cadaveri. Quella della lettura è un’arte antica, che qui in Italia ha sfornato i migliori intellettuali del mondo e a distanza di secoli sono considerati pietre miliari.

Diventa sempre più raro trovare libri nelle case. Se ci sono appartengono al passato e sono perlopiù considerati oggetti da mobilio. Al massimo potreste vedere un tablet, o poco altro. Quello della lettura è un mondo che si sta appassendo anno dopo anno e a dirlo sono le statistiche. In un sondaggio promosso dall’Istat nell’anno 2015, si scopre che il 9,1% delle famiglie non ha alcun libro in casa, il 13,7% afferma di leggerne almeno uno al mese, mentre il 45,5%  massimo tre all’anno. Il problema principale sussiste nei giovani, che sembra si sentano lontani da questo mondo, per loro antico e ladro di tempo prezioso.

Qui di seguito è riportata la tabella che evidenza l’andamento della lettura negli anni 2005, 2010, 2015 a seconda delle fasce di età:

I dati permettono di vedere un netto calo nel 2015. Tutto ciò ci ha portati ad indagare anche sugli spoletini, ma soprattutto ad intervistare personalità che rientrassero in questo ambito e sapessero darci maggiori informazioni, se non speranze.

Intervista all’Assessore alla cultura Gianni Quaranta

Siamo venuti a conoscenza che il comune di Spoleto promuove per quanto può l’attività letteraria. In un’intervista all’assessore alla cultura Gianni Quaranta veniamo a conoscenza di un’attività che il comune organizza a Palazzo Mauri, gli “Incontri con autore” che vedono la presenza anche dell’editore oltre a quella dell’autore e di attori che interpretano passaggi dei libri presentati. Ci fa l’esempio di alcuni di questi appuntamenti e sottolinea: “Quando esce un nuovo libro ci tengo a dare la possibilità ad avere subito il contatto con chi può essere interessato […] e gli spoletini rispondono in maniera positiva, soprattutto quando come ospiti ci sono attori famosi che sicuramente attirano molta curiosità.“ Lo scopo è quello di portare le persone ad incuriosirsi e a prendere in considerazione la lettura”.
Sempre a questo proposito ci ricorda la riapertura del bar letterario non solo come servizio rivolto ai clienti della biblioteca, ma anche ai turisti stranieri. Difatti il caffè è munito dei recapiti telefonici di alcuni cittadini che parlano una determinata lingua e che possono essere una valida alternativa all’ufficio del turismo ed offrire un approccio diretto con la città.

Cultura come legge per il popolo

Conclude ricordando che la cultura è alla base di ogni civiltà e non solo il popolo deve essere interessato, ma anche chi governa deve fornire gli strumenti necessari per far attivare i cittadini. A tal proposito ci fa l’esempio del Sultano dell’Oman, che ha costruito un teatro appositamente per il popolo, per istruirlo al teatro, alla musica, al balletto, per renderlo colto. Ed infatti come lo stesso assessore ci spiega, nonostante la delicata posizione geografica che vede questo paese posto tra l’Arabia Saudita e lo Yemen, l’Oman conserva ancora  il suo grado di democrazia.

Da queste parole è chiaro che la lettura ma tutta la cultura in generale, fa parte del DNA umano e ogni popolo ha bisogno di questo suo “genoma”, ha bisogno di riprodurlo incessantemente per dare solide basi ai giovani e permettersi di essere considerati una civiltà.

Intervista alla Direttrice  di Palazzo Mauri Carla Cesarini

Interessante è vedere le statistiche sui lettori spoletini. Per fare ciò è stato necessario l’aiuto della direttrice di Palazzo Mauri Carla Cesarini che durante l’intervista ha reso noti i numeri della biblioteca comunale. Ci sono circa 4000 iscritti di cui 2029 sono studenti. Seguono impiegati, insegnanti, professionisti generici, pensionati, casalinghe e disoccupati. Alla domanda se la biblioteca avesse risentito dell’avvento della tecnologia con il libro digitale, la dirigente ci risponde: “Di fatto no. Anzi rispetto a molti timori che venivano espressi riguardo alla questione del digitale noi non abbiamo registrato nulla di questo genere”. Aggiunge poi: “ Le diverse indagini che fa il Ministero e il “Centro per la lettura e il libro”  mettono in evidenza che comunque chi si avvicina al libro elettronico rimane in ogni caso un lettore dei libri tradizionali. Chi frequenta molto il web ha anche curiosità intellettuali che viene a soddisfare anche con i libri cosiddetti tradizionali”.

Iniziative

Per quanto riguarda le iniziative, si scopre che molto sono quelle che portano ad appassionare le persone, sin dalla tenera età. Tra le più quotate soprattutto dai ragazzi c’è “Giocalibro” che continua la sua tradizione dopo anche il trasferimento della biblioteca dalla sede di Viale Trento e Trieste a quella attuale in Via Brignone, avvenuta nel 2009. Da dieci anni invece viene portato avanti il progetto “Nati per leggere” promosso dall’Associazione Nazionale dei bibliotecari e dall’Associazione culturale dei pediatri per stimolare lettura ad alta voce dei genitori ai bambini dal sesto mese di età in modo da aumentare le capacità comprensive del bambino  ma anche e soprattutto rendere più radicato il rapporto affettivo tra genitore e figlio. Ci ricorda il progetto di cui già ci aveva informato l’assessore. La dirigente tende a sottolineare la presenza dell’editore, figura che spesso viene messa in ombra, ma che gioca un ruolo importante specie di questi tempi, in cui sembra che tutti possano scrivere di tutto. A ricevere molte risposte positive è l’incontro annuale con il “Maggio dei libri” che nel 2015 ha visto anche la novità di una giornata completamente dedicata alla lettura di libri. Sorridendo ci spiega: Una maratona di lettura durata 24 ore che ci ha dato molte soddisfazioni. Sono venuti a leggere ad alta voce i componenti della giunta del consiglio comunale, i ragazzi delle scuole, privati cittadini compagnie teatrali amatoriali e per 24 ore filate siamo stati a leggere, comprese le tre e quattro di notte”. Ciò fa capire come e quanto il popolo cittadino si svegli e diventi un temerario popolo di lettori anche nelle ore più impensabili.

La svolta con il Caffè Letterario

Passiamo poi a chiederle dei benefici portati dal Caffè letterario alla biblioteca. La Cesarini ci spiega che è un ulteriore servizio in grado di combinare queste due attività, l’una commerciale l’altra culturale. La riapertura del bar ci ha ridato  vita, perché c’è maggior movimento e noi sappiamo bene che chi si ferma per una consumazione al bar legge i nostri giornali, poi sale ai piani di sopra e prende anche dei libri in prestito”. Interessante è scoprire che lo stesso personale del bar appartiene alla cerchia dei lettori e sono loro stessi a dare consigli di lettura ai propri clienti, quindi ad accrescere la clientela di Palazzo Mauri.

Prosegue l’indagine sugli spoletini

La nostra indagine ci ha portato poi al succo della questione, gli Spoletini. Ci siamo rivolti a diverse fasce di età e di ambito lavorativo, quindi studenti, insegnanti, pensionati, e comuni lavoratori. Tutti hanno saputo dirci il titolo dell’ultimo libro che hanno o letto o che giace sul loro comodino da tempo, al caldo sotto uno strato di polvere. Tra gli studenti si evidenzia la preferenza verso i libri scelti personalmente, a discapito di quelli consigliati dagli insegnanti.
Di quasi comune accordo è stata la risposta alla domanda: Cosa vedi di vantaggioso nella lettura? La maggior parte, appartenenti a tutte le fasce di età hanno risposto positivamente, ritenendo la lettura come preziosa risorsa lessicale e culturale, capace inoltre di aprire la mente a nuovi mondi.

Quindi a discapito del pensiero diffuso è innegabile dire che quello spoletino è un popolo che si interessa di cultura, sa come rispettarla e che uso farne.

… e la tecnologia?

All’unanimità è stata la vittoria del libro cartaceo su quello digitale. Questo la dice lunga sul modo di pensare, ma va soprattutto a confermare quanto espresso dalla Cesarini. Sarà dovuto forse al loro particolare odore, a seconda che la carta sia ingiallita e segnata dagli anni, o sia fresca di stampatura. Sarà che per quanto se ne dica, l’atto di sfogliare, toccare con mano è uno dei bisogni primari insiti nell’uomo fin da quando egli nasce. A prescindere dal motivo, per quanto possa essere comodo un tablet con all’interno decine di volumi, questo non potrà mai sostituire la carta, né il piacere di conservare su uno scaffale magari libri accuratamente rilegati da maestri artigiani, o collezioni di enciclopedie da tramandare ai propri figli.

La comune libreria non potrà mai essere soppiantata da dispositivi elettronici. Che fine farà la figura del bibliotecario? Colui che ci aiuta molto spesso a scegliere e a non perderci in un vortice di letture. Ci sono figure che non possono sparire, per il semplice fatto che sono i pochi a tenere ancora a galla la cultura letteraria. Molti lo fanno con fatica, quasi allo stremo di ogni possibilità, ma lo fanno per pura passione e desiderio di trasmetterla.

L’appello lo facciamo a tutti. Leggete. Leggete per puro piacere o noia. Un libro apparentemente noioso o privo di senso può tramutarsi in una piacevole storia, dove molto spesso ci vediamo anche rappresentati. Questo è il potere delle parole, descrivere ciò che noi non riusciamo a fare, ciò che vediamo quotidianamente, ma che in un libro assume altre spoglie.
Il rischio più grande in cui possiate incappare è quello di innamorarvi, della storia, dei personaggi e allora saranno guai, perché desidererete di avere accanto a voi l’autore per tempestarlo di domande oppure implorarlo di dirvi il finale. Il bello però sta in questo, l’autore  vi fornisce la bozza, poi sta a voi interpretarla, rifinirla e renderla un capolavoro.

* Studente progetto XI edizione del Corso propedeutico di giornalismo “Walter Tobagi”