Quando si dice che a far del bene ci si rimette sempre, è proprio quello che deve aver pensato l'ingenuo cittadino tunisino protagonista di una storia ai limiti dell'assurdo. L'uomo aveva incontrato un connazionale clandestino per strada in città alcuni giorni fa e constatata la sua difficoltà ad esprimersi in italiano, si era offerto di accompagnarlo in Questura per aiutarlo a fare domanda di permesso di soggiorno per motivi umanitari ai sensi Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri relativo alla stato di emergenza nei territori del Nord Africa. Un gesto di generosità che è costato al cittadino tunisino di 35 anni la permanenza sul Territorio Italiano; non si sarebbe mai immaginato infatti che gli agenti dell’Ufficio Immigrazione gli avrebbero chiesto i documenti. Documenti che non aveva, perché irregolare in Italia, in quanto era stato accompagnato alla frontiera due anni prima, proprio dalla Polizia ternana per un’espulsione ordinata come misura alternativa al carcere, dato che era stato condannato a due anni per rapina.
E così, il clandestino accompagnato ha ottenuto un permesso di soggiorno per motivi umanitari, in quanto era entrato in Italia prima del 5 aprile, e l’accompagnatore è stato denunciato ed espulso di nuovo per essere rientrato in Italia senza autorizzazione.