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“Cittaslow per un Orvieto smart” / 14°compleanno per l'associazione fondata al teatro Mancinelli

Le innovazioni non sono solo tecnologiche ma anche culturali e sociali. Da Orvieto parte una nuova alleanza tra soggetti istituzionali e imprenditoriali per creare una Cittaslow più smart ed un'economia locale più efficace. Piccole città e piccole aziende dell'agroalimentare e artigiane a confronto con un grande mondo globalizzato dove essere “slow” ed essere “smart” è oggi una condizione necessaria per la competitività. Cittaslow nacque ad Orvieto 14 anni fa e oggi il Comune di Orvieto ospita la sede mondiale cui fanno capo 180 città in 28 paesi: sono le cosiddette “città del buon vivere” alle cui esperienze guardano gli ambienti più avanzati dell'economia e della scienza in tutto il mondo. Perché non utilizzare questo concentrato di saperi presente in città per dare una nuova direzione allo sviluppo locale nell'Orvietano? A riconferma dell'interesse crescente, le stesse Cittaslow dal 16 al 18 Ottobre 2013 saranno protagoniste a >, la manifestazione nazionale in programma a Bologna Fiere dove saranno portati i risultati dell'incontro orvietano e i case history di sei Cittaslow. Nulla avviene per caso: l'esperienza plurisecolare della Fabbriceria dell'Opera del Duomo e l'immenso patrimonio in cultura materiale locale, dal settore primario al know how delle imprese artigiane, può in termini “slow” costituire un motore di disseminazione di nuove pratiche economiche, basate sull'artigianato locale d'arte, unico e irripetibile, assieme alle nuove tecnologiecon le applicazioni per una città più smart, e la condivisione sociale necessaria per ogni progetto di sviluppo durevole e non effimero. “Ripensare alle città e a ciò che significa farle evolvere verso comunità intelligenti, è un processo fortemente strategico per il rilancio della crescita e l’apertura di nuove prospettive di sviluppo”. Anche per le imprese artigiane di Orvieto e del comprensorio, è sempre più vitale e necessario aprirsi agli stimoli interni ed esterni, di abilitare nuovi stili di vita più sostenibili e di generare nuovi processi di crescita e produttività centrati sull’innovazione tecnologica e sociale. Non a caso alla base dell'intera esperienza Cittaslow, c'è il concetto della >, riscoperto oggi in chiave sociale ed economica per spiegare una possibile way out, una concreta via di uscita da questa crisi che non è più episodica ma strutturale. Perseguire la resilienza significa essere capaci di autopreservarsi, di autosvilupparsi, di migliorare le performance economiche e sociali a livello locale, senza intaccare in modo definitivo il proprio ambiente, mettendo a frutto quello si è e quello che si ha – ad esempio l'immenso patrimonio di capacità e creatività dell'artigianato di qualità connesso alla costruzione dell'edificato storico delle nostre città d'arte – , essere in grado di mantenersi vitali, attivi, vincenti come modello sociale ed economico e non regressivi, pur in presenza di mutamenti esterni di ordine
“macro” che condizionano inevitabilmente ogni livello “micro”. La globalizzazione vista da un punto di vista di Cittaslow è una sfida da cogliere concretamente e subito, senza retorica o false ideologie strumentali, ma con semplici scelte ed atti concreti, qui ed ora, capaci di dare quello start up ad un nuovo corso economico e civile per la città, per la regione, per l'Italia, per l'Europa. Il “compleanno” di Cittaslow sarà l'occasione per parlare di questi argomenti, alla presenza del Presidente Onorario, ideatore e fondatore, Paolo Saturnini, già Sindaco di Greve in Chianti.