Cattivi odori e “presenza anomala di mosche” in via Piemonte, a Umbertide, hanno costretto il sindaco allo sgombero di un allevamento di animali per motivi igienico-sanitari.
Già lo scorso luglio, dietro le ripetute segnalazioni degli esasperati residenti, era stato effettuato un sopralluogo congiunto tra tecnici del Comune, Usl Umbria 1 e personale della Polizia Locale, dove era emersa la presenza di un allevamento costituito principalmente da bovini e suini (in minor misura avicoli), ricoverati in alcune strutture “senza titoli abilitativi edilizi”, tanto che era stata emessa un’ordinanza di demolizione da parte del responsabile del Suape comunale.
Successivamente, a inizio novembre, in un rapporto stilato dalla Usl vengono effettivamente citate le criticità dell’allevamento in relazione alla sua ubicazione, “troppo vicino ad una zona residenziale”, ritenendo che l’azienda agricola in questione debba “presentare un piano che individui una stalla di bovini in un’area idonea e un cronoprogramma per il progressivo allontanamento/trasferimento degli animali”. In più nella relazione della Usl viene sottolineato come “le ripetute segnalazioni di disagi igienico-sanitari da parte dei residenti di via Piemonte abbiano un concreto fondamento causale riconducibile proprio agli allevamenti in questione”.
Dato inoltre che l’attività di allevamento svolta dall’azienda rientra nell’elenco delle industrie insalubri – che “debbono essere isolate nelle campagne e tenute lontane dalle abitazioni” – in questi giorni è stata emessa l’ordinanza del sindaco Luca Carizia, nella quale viene ordinato di sgomberare tutti i suini, bovini e avicoli presenti entro 12 mesi (entro 45 giorni invece il proprietario dovrà presentare a Comune e Usl un piano di dismissione dell’allevamento o in alternativa di trasferimento del medesimo in un’altra struttura idonea all’uso, nella disponibilità dell’impresa).
Nel periodo concesso per le attività di sgombero, infine, “tutte le procedure dovranno essere atte a limitare il disagio per i residenti limitrofi dal punto di vista di emissioni odorigene e proliferazione di insetti. Per quanto riguarda i suini, costituenti la principale fonte di inconvenienti igienico sanitari, attuare anche l’immediata autolimitazione dei capi presenti”.