Cittadinanza, lo stop di Meloni: "Non servono nuove leggi" - Tuttoggi.info

Cittadinanza, lo stop di Meloni: “Non servono nuove leggi”

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Cittadinanza, lo stop di Meloni: “Non servono nuove leggi”

Mer, 25/09/2024 - 05:02

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(Adnkronos) - Lo stop arriva dal quartier generale delle Nazioni Unite, a New York. Mentre in Italia rimbalza la notizia della volata delle firme per il referendum sulla cittadinanza -obiettivo sforbiciare di 5 anni la residenza legale continuativa, ovvero il termine dopo il quale gli stranieri possono diventare 'nuovi italiani'- la presidente del Consiglio Giorgia Meloni stronca ogni entusiasmo. 

Ma anche le aspirazioni di Forza Italia, che domani riunirà i gruppi parlamentari per mettere a punto la proposta di legge 'azzurra'. Una legge che mira a un 'restyling' di cui, per la premier, non c'è alcun bisogno. "Penso che l'Italia abbia un'ottima legge sulla cittadinanza – dice chiaro Meloni in un punto stampa al Palazzo di Vetro - e questo è dimostrato dal fatto che siamo tra le nazioni europee che concedono il maggior numero di cittadinanze, dunque non ne ravvedo la necessità".  

Eppure nella sua maggioranza, come è ormai noto, non tutti sembrano pensarla come lei. Sempre da New York, appena due ore prima, era stato il vicepremier e ministro agli Affari esteri Antonio Tajani, segretario forzista, a parlarne, spiegando che sì, Forza Italia lavora a una pdl da presentare "prima agli alleati e poi in Parlamento". Salvo poi mettere in chiaro che il suo partito non cadrà in tranelli, o meglio in 'giochini parlamentari'.  

Dunque sì alla proposta di legge, a cui domani lavoreranno i gruppi di Camera e Senato, "ma non ci prestiamo a operazioni politiche sfruttando il tema della cittadinanza – mette in chiaro il vicepremier -, non votiamo emendamenti a sorpresa o risoluzioni presentate qua e là per cercare di dividere la maggioranza. E' una questione seria quella della cittadinanza e non può essere oggetto di giochini parlamentari".  

Tajani chiude così all'opposizione, ma Meloni spegne ogni spiraglio su una legge che possa nascere su spinta della maggioranza: "Non conosco la proposta di legge di Forza Italia…", taglia corto con i cronisti. "D'altronde – rimarcano fonti di Fdi – di un provvedimento di questo tipo non c'è traccia nel nostro programma". 

Se la legge sulla cittadinanza dovrà cambiare, il cambiamento dovrà arrivare dal basso. Spinta dall'onda di firme gonfiata sui social da influencer, atleti, attori, registi, con il risultato di aver raggiunto quota 500mila in appena 72 ore. "Se c'è un referendum – riconosce la stessa Meloni - quella è democrazia e decidono gli italiani, io ho sempre grande rispetto di quel che decidono gli italiani". (dall'inviata Ileana Sciarra) 

(Adnkronos) – Lo stop arriva dal quartier generale delle Nazioni Unite, a New York. Mentre in Italia rimbalza la notizia della volata delle firme per il referendum sulla cittadinanza -obiettivo sforbiciare di 5 anni la residenza legale continuativa, ovvero il termine dopo il quale gli stranieri possono diventare ‘nuovi italiani’- la presidente del Consiglio Giorgia Meloni stronca ogni entusiasmo. 

Ma anche le aspirazioni di Forza Italia, che domani riunirà i gruppi parlamentari per mettere a punto la proposta di legge ‘azzurra’. Una legge che mira a un ‘restyling’ di cui, per la premier, non c’è alcun bisogno. “Penso che l’Italia abbia un’ottima legge sulla cittadinanza – dice chiaro Meloni in un punto stampa al Palazzo di Vetro – e questo è dimostrato dal fatto che siamo tra le nazioni europee che concedono il maggior numero di cittadinanze, dunque non ne ravvedo la necessità”.  

Eppure nella sua maggioranza, come è ormai noto, non tutti sembrano pensarla come lei. Sempre da New York, appena due ore prima, era stato il vicepremier e ministro agli Affari esteri Antonio Tajani, segretario forzista, a parlarne, spiegando che sì, Forza Italia lavora a una pdl da presentare “prima agli alleati e poi in Parlamento”. Salvo poi mettere in chiaro che il suo partito non cadrà in tranelli, o meglio in ‘giochini parlamentari’.  

Dunque sì alla proposta di legge, a cui domani lavoreranno i gruppi di Camera e Senato, “ma non ci prestiamo a operazioni politiche sfruttando il tema della cittadinanza – mette in chiaro il vicepremier -, non votiamo emendamenti a sorpresa o risoluzioni presentate qua e là per cercare di dividere la maggioranza. E’ una questione seria quella della cittadinanza e non può essere oggetto di giochini parlamentari”.  

Tajani chiude così all’opposizione, ma Meloni spegne ogni spiraglio su una legge che possa nascere su spinta della maggioranza: “Non conosco la proposta di legge di Forza Italia…”, taglia corto con i cronisti. “D’altronde – rimarcano fonti di Fdi – di un provvedimento di questo tipo non c’è traccia nel nostro programma”. 

Se la legge sulla cittadinanza dovrà cambiare, il cambiamento dovrà arrivare dal basso. Spinta dall’onda di firme gonfiata sui social da influencer, atleti, attori, registi, con il risultato di aver raggiunto quota 500mila in appena 72 ore. “Se c’è un referendum – riconosce la stessa Meloni – quella è democrazia e decidono gli italiani, io ho sempre grande rispetto di quel che decidono gli italiani”. (dall’inviata Ileana Sciarra) 

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