L’associazione AACC (Associazione Altotevere Contro il Cancro) ha recentemente donato all’Unità Operativa Urologia dell’Ospedale di Città di Castello un’apparecchiatura per endourologia, che consiste in un sistema video dotato di una fonte luminosa ad ultravioletti e una particolare ottica che, previa somministrazione endovenosa di Acido 5-Aminolevulinico, determina sulla mucosa vescicale aree di diverso colore (azione fotodinamica) in relazione alla possibile presenza di cellule tumorali. In tal modo è possibile indirizzare la resezione del tessuto in maniera mirata. Tale sistema è utile soprattutto nel follow-up del tumore vescicale per evidenziare zone altrimenti poco distinguibili dalla mucosa normale.
Oggi (martedì 16 maggio), alla presentazione ufficiale, sono intervenuti Andrea Casciari, direttore generale USL Umbria 1, Italo Cesarotti, presidente AACC e rappresentante della Fondazione Cassa di Risparmio di Città di Castello, Luciano Bacoccoli, dirigente Unicredit, Daniela Belsoli, vicepresidente AACC, Silvio Pasqui, direttore sanitario Ospedale di Città di Castello e Filippo Balloni, direttore SC Aziendale di Urologia USL Umbria 1.
“Questa apparecchiatura – ha dichiarato Casciari – permette di fare un consistente passo in avanti nelle attività di urologia e nelle performance della nostra azienda. Grazie di cuore alla ‘triade’ formata da AACC, Fondazione e Unicredit: siete un grande valore aggiunto per la sanità soprattutto in anni difficili come questi. L’Ospedale di Città di Castello è ai massimi livelli in Umbria, con un programma denso di innovazioni che vedrete anche nei prossimi mesi“.
“Grazie all’associazionismo i nostri ospedali mantengono il passo e possono proporre gli ultimi ritrovati tecnologici ai pazienti. Questo che presentiamo – ha spiegato il dottor Balloni – non è altro che un sistema video, dotato di monitor 36 pollici, di una centralina, di una micro telecamera applicata su un resettore per vedere che succede dentro la vescica: potrebbe essere un sistema multidisciplinare, in ginecologia, ortopedia, ecc.”.
I dati relativi alle resezioni vescicali per neoplasia (TURB), nell’anno 2016, possono essere così riassunti negli ospedali dell’USL Umbria 1: a Città di Castello circa 100 resezioni, a Gubbio-Gualdo circa 70, 20 a Pantalla e circa 20 a Castiglione del Lago. Di queste un buon 30% sono rappresentate da Neoplasie di “alto grado” e quindi meritevoli di un “second look” a distanza di 4/6 settimane dalla prima resezione. È a questo livello che può entrare in gioco l’endoscopia “fotodinamica” che permette di evidenziare quelle ulteriori aree sospette su cui “mirare” la nuova resezione.
“Ci siamo attivati subito dopo la richiesta del dottor Balloni – ha detto Cesarotti in qualità di presidente della Fondazione – Il primo preventivo era molto elevato e quindi l’ostacolo era grosso: la Fondazione CariCast ha subito stanziato 20.000 euro e, dopo opportune limature e aggiustamenti, siamo arrivati al costo attuale che consiste in una spesa di 36.000 euro IVA compresa. Poi abbiamo trovato un partner in Unicredit con il Progetto ‘Il mio Dono’, un concorso fra tante associazioni di volontariato come noi di AACC”. La somma totale di 36.000 euro è stata quindi ripartita così: 20.000 la Fondazione, 9.000 l’AACC e 7.000 Unicredit.
Luciano Bacoccoli ha infine spiegato il meccanismo del concorso “Progetto il mio Dono” di Unicredit, spiegando l’importanza dei legami con il territorio umbro. Il 2 per mille di ogni acquisto fatto con la carta di credito va a costituire un fondo a livello nazionale che poi viene ripartito in base all’importanza e all’interesse per la collettività.