Categorie: Città di Castello Istituzioni

Città di Castello, Tares in carico a Sogepu. Lignani Marchesani: “in arrivo una mazzata per i cittadini”

“Ovviamente buona parte delle colpe risiedono nella manifesta indecisione del Governo Letta, che cerca di ritardare nella percezione dei cittadini l’amaro calice di un inasprimento fiscale, nonostante i proclami e le promesse elettorali di PD e PDL, ma la vicenda TARES è stata purtroppo mal gestita anche dal Comune di Città di Castello, che forse troppo frettolosamente ha manifestato l’intenzione di rinunciare all’esperienza e alla professionalità dei dipendenti comunali per mettere la nuova tassa in capo direttamente a SOGEPU”: lo afferma il consigliere regionale Andrea Lignani Marchesani (Fratelli d'Italia).

“Che la mazzata sia in arrivo – spiega – è purtroppo arcinoto e questo è dovuto ai nuovi parametri di computo e alla necessità di copertura totale della TARES. Molti Comuni hanno saggiamente scelto un anticipo basato sui parametri della vecchia TARSU, onde evitare la mazzata di fine anno. Invece, il ritardo tifernate e la sempre più probabile riduzione delle rate, da quattro a tre, porterà un’amara sorpresa prenatalizia ai cittadini, che dovranno così pagare, tra il 30 novembre ed il 15 dicembre ed in rapida successione, la seconda rata e l’anticipazione IRPEF, la seconda rata TARES, la seconda rata IMU per le seconde case e le attività commerciali o industriali e la rata unica IMU per la prima casa che, nonostante le promesse elettorali, sarà certamente confermata”.
“Ce n’è abbastanza – secondo Lignani – per deprimere i consumi natalizi e per mettere ulteriormente in crisi le famiglie, le imprese e gli esercizi commerciali. In una situazione di emergenza si è quindi privilegiato il 'tirare a campare', pur sapendo che prima o poi i nodi sarebbero venuti al pettine. Sarebbe stata invece necessaria una pianificazione tesa a spalmare le rate in un arco di tempo più vasto, oltre che una più celere approvazione del bilancio ed un alleggerimento della pressione fiscale, che non c’è stata soprattutto per il ceto medio. Il rischio insolvenza è altissimo e a rimetterci saranno anche le casse comunali, dato che con una pressione fiscale più bassa, sicuramente la macchina municipale avrebbe avuto maggiori disponibilità. In questo periodo difficilmente la capacita di spesa comunale potrà essere valutata positivamente, avendo alla voce crediti non riscossi cifre di una certa rilevanza”.

“Sarà dunque importante – conclude – valutare i flussi economici e di riscossione delle imposte di quest'anno, per correggere in positivo i parametri di bilancio degli anni futuri, al fine di rilanciare le dinamiche positive di una città in profonda crisi”.

Riproduzione riservata