Categorie: Città di Castello Cronaca

Città di Castello, sequestrato un capannone industriale / Era una discarica abusiva – FOTO

Gli uomini del Comando Stazione forestale di Città di Castello, nell’ambito di una serrata attività di controllo del territorio in materia di abbandono di rifiuti nelle aree industriali dismesse, hanno posto sotto sequestro preventivo un capannone industriale di 360 metri quadrati e l’area di pertinenza dello stesso, adibiti a discarica abusiva di rifiuti di ogni genere.
L’area su cui insiste il capannone, nella prima periferia di Città di Castello in località Garavelle, è prossima al torrente Soara e soggetta a vincolo ambientale.
All’interno del capannone industriale, in evidente stato di abbandono, e nell’area di pertinenza dello stesso, erano stati abbandonati oltre venticinque metri cubi di rifiuti di diversa natura: urbani e speciali, pericolosi e non pericolosi; si tratta di porte in legno, gomme di autovetture, contenitori in plastica, laterizi di varia natura ad uso edile, tubazioni in pvc, materassi, onduline in eternit ed altro materiale deteriorato e non identificabile.

Il capannone dismesso e l’area limitrofa, oggetto di sequestro, sono stati per lungo tempo interessati dall’indecoroso quanto vietato fenomeno dell’abbandono di rifiuti, subendone gli ineluttabili effetti di deturpamento, dando all’area una connotazione di evidente abbandono e compromissione del luogo.

Il reato contestato dagli uomini del Corpo forestale dello Stato di Città di Castello è la realizzazione di discarica abusiva ai sensi del Testo Unico Ambientale, punito con l’arresto da sei mesi a due anni e con l’ammenda da duemilaseicento euro a ventiseimila euro.
Al momento sono ancora in atto indagini finalizzate all’esatta individuazione di tutti i responsabili dei diversi abbandoni di rifiuti che hanno interessato nel tempo l’area ed il capannone industriale dismesso.
L’area era già stata oggetto di bonifica, da parte della società proprietaria, nel 2011 sempre a seguito di segnalazione del Corpo forestale dello Stato di Città di Castello a cui seguirono le apposite diffide di ripristino dello stato dei luoghi e di rimozione dei rifiuti emesse dal Comune di Città di Castello.
Ad oggi, in considerazione che nulla sembrerebbe essere stato fatto per impedire il ripetersi di quanto già contestato, è al vaglio anche l’eventuale responsabilità penale del legale rappresentante della società proprietaria del terreno e del capannone industriale in stato di abbandono.

Riproduzione riservata