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Città di Castello ricorda il 69esimo anniversario della fucilazione di Venanzio Gabriotti

“Per un’idea si vive, per un’idea si muore”: riecheggerà per la 69° volta il testamento spirituale lasciato da Venanzio Gabriotti alla sua città nel giorno in cui venne giustiziato da un plotone di fascista presso il Greto della Scatorbia di Città di Castello.
Giovedì 9 maggio la giornata dedicata all’eroe della Resistenza altotiberina si aprirà alle 8.30 con la tradizionale messa celebrata da padre Paolo presso la chiesa del Cimitero a cui farà seguito la deposizione della corona nel punto in cui avvenne la sua fucilazione. Dopo i discorsi delle autorità, il corteo si trasferirà in centro storico con gli omaggio floreali alla memoria di Gabriotti deposti in Viale Vittorio Veneto, in via San Florido e in Piazza Gabriotti, accanto alla targa di intitolazione sulla torre civica ad opera dei Vigili del fuoco tifernati. Quindi nella sala del consiglio comunale il coro della scuola primaria San Filippo eseguirà dei canti prima della premiazione del concorso indetto dall’istituto Venanzio Gabriotti: tema del 2013 era “L’immigrazione nell’Alta Valle del Tevere dalla fine della Seconda Guerra Mondiale agli anni Settanta: ricerche, documentazioni e testimonianze in merito”. I lavori premiati saranno presentati e commentati dagli alunni vincitori. Interverranno il sindaco Luciano Bacchetta, Sergio Polenzani, presidente dell’istituto di storia politica e sociale Venanzio Gabriotti, Marco Vinicio Guasticchi, presidente Provincia di Perugia. Stefano Nardoni, presidente Consiglio comunale Città di Castello, Anna Pacciarini, presidente Anpi Città di Castello. Dopo qualche anno di interruzione, grazie alla disponibilità del personale del Settore Tecnico, tornerà a suonare in segno di lutto anche il campanone del comune. 69 rintocchi, uno per anno dalla sua scomparsa.