E' stata presentata questa mattina, martedì 23 ottobre, a Città di Castello, l'edizione 2012 della Fiera delle Utopie Concrete, in programma nel centro storico della cittadina altotiberina dal 31 ottobre al 5 novembre. Green Economy (territoriale e regionale), finanza sostenibile, Smart Cities, energia sostenibile (partendo dal frigorifero di casa): saranno questi i cardini sui quali si svilupperà quest'anno la Fiera, dal titolo “Verso un'economia verde ed equa”, terzo appuntamento del ciclo sulle “Virtù ecologiche”. A parlarne Karl-Ludwig Schibel, coordinatore della Fiera delle Utopie Concrete, che ha illustrato il programma della manifestazione che, per la prima volta quest'anno, si aprirà alla collaborazione con la XXXIII Mostra mercato nazionale “Il Tartufo Bianco”.
“Siamo molto soddisfatti del percorso che sta portando avanti la Fiera – ha sottolineato nel suo intervento Luciano Bacchetta, sindaco di Città di Castello – e ci fa piacere constatare come questa iniziativa si cali sempre di più con successo nel contesto sociale di Città di Castello e dell'Altotevere”. Una sinergia, quella tra la manifestazione fondata nel 1988 dal pacifista e ambientalista altoatesino Alexander Langer e le diverse realtà economiche e sociali del territorio, apprezzata anche da Luca Secondi, assessore municipale all'Ambiente: “è fondamentale che la Fiera lavori per allargare al più ampio pubblico possibile l'interesse verso le tematiche trattate, non coinvolgendo solamente gli addetti ai lavori”. Un risultato, questo, ottenuto grazie a quell'approccio “laico” che da sempre contraddistingue l'operato della Fiera, “mettendo insieme dei pezzi diversi, sociali ed economici – come ha puntualizzato Schibel – per capire insieme la direzione da prendere nei diversi ambiti che consentono di vivere in una società capace di futuro”. Nel corso degli anni la Fiera delle Utopie Concrete si è andata affermando come un laboratorio permanente per l'elaborazione e la trasmissione di esperienze, soluzioni e conoscenze di sostenibilità ecologica dell'economia e della società, affiancando all'analisi teorica di questioni chiave (spesso in anticipo sui tempi: per primi a Città di Castello si cominciò a parlare di riconversione ecologica dell'economia e della società), l'applicazione pratica, partendo dal territorio.
Venendo al programma si parlerà di Green Economy in Altotevere (mercoledì 31 ottobre), e della necessità di combinare, attraverso politiche di sviluppo efficienti, le eccellenze del territorio: la bellezza del paesaggio, la qualità dell'ambiente, produzioni tipiche di valore (da qui l'avvio della collaborazione con la Mostra mercato nazionale del tartufo) e un vivace settore industriale. Una finestra sull'economia del territorio altotiberino da cui muoverà un ragionamento più ampio sullo stato di salute, e sulle prospettive, per la Green Economy in Umbria. Una riflessione che non potrà prescindere dall'analisi del ruolo, sempre più determinante, delle amministrazioni locali. Con la diminuzione delle risorse economiche a disposizione (e, in tal senso, venerdì 2 novembre si parlerà di “finanza sostenibile”), gli Enti di prossimità sono sempre più chiamati a diventare promotori e coordinatori dello sviluppo economico del territorio, sfruttando al meglio tutti i mezzi a propria disposizione. Come i Piani d'Azione per l'Energia Sostenibile (Paes), strumento chiave per uno sviluppo strategico razionale ed efficiente che necessità di un'accurata, e altrettanto razionale ed efficiente, progettazione e pianificazione economica, oggetto del workshop che la Fiera delle Utopie Concrete proporrà venerdì 2 novembre.
Infine, a sottolineare la necessità di partire dal quotidiano, per poter operare concretamente nella direzione di una riconversione ecologica della società, spazio agli studenti del Liceo Scientifico Tecnologico Polo Tecnico “Franchetti Salviani”, che presenteranno (lunedì 5 novembre), i risultati del progetto condotto in questi mesi sul “frigorifero, l’oggetto sconosciuto in casa nostra”. Un elettrodomestico ormai presente “naturalmente” nelle case e nelle vite di tutti e che, proprio per la sua “banalità”, rappresenta al meglio la quotidianità dell'impegno necessario verso una società ecologica (basti pensare che un frigorifero classe A+++, se usato in modo giusto, consuma meno di 200kWh/anno).