Questa volta vengono da Kaifeng, una delle quattro città imperiali della Cina: sono rappresentanti istituzionali, imprenditori, operatori culturali, partners del Primo Circolo didattico “San Filippo” di Città di Castello in un progetto del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.
“A distanza di un mese i nostri qualificati ospiti cinesi sono tornati per approfondire questioni di comune interesse. A luglio con la delegazione del distretto di Shengzhou abbiamo parlato di sviluppo e innovazione, oggi all’ordine del giorno ci sono due eccellenze della nostra cultura produttiva: il mobile e i beni architettonici” dichiara il sindaco tifernate Luciano Bacchetta, unitamente agli assessori tifernati Enrico Carloni e Mauro Alcherigi, rispettivamente alle Politiche economiche e alle Politiche scolastiche, sottolineando come “guidata dal vicesindaco Zhang Zhigang, un capoluogo da circa quattro milioni di residenti, la delegazione ha conosciuto la realtà del consorzio Smai, perché anche in Cina si sta diffondendo una cultura del restauro conservativo e non innovativo sia per gli immobili di pregio che per i manufatti lignei. Lo stile è certamente diverso ma il fine è il medesimo: salvaguardare una ricchezza turistica e culturale.
Per quanto riguarda l’architettura, Giovanni Cangi ha illustrato le procedure seguite per riqualificare, senza alterare la storia e stratificazioni, osservandole dal vivo nella rotonda del rione Prato, un esempio parlante di come l’architettura si nasconda tra le pieghe del costruito. Per quanto riguarda l’ebanistica invece abbiamo scelto la Pinacoteca che conserva numerosi archetipi del mobili in stile altotiberino”.
Presente all’incontro con gli amministratori tifernati anche il dirigente del Primo Circolo Didattico “San Filippo” Massimo Belardinelli, dal momento che i contatti derivano da una collaborazione internazionale nell’area linguistica che porterà a Città di Castello studenti dei colleges cinesi come supporto alla didattica: “A partire dalla scuola contiamo di costruire contatti regolari con le realtà del Sollevante, aderenti al progetto – aggiunge Belardinelli – Stanno maturando interessanti idee rispetto all’ambito formativo che ci permetteranno di implementare la didattica in stretto collegamento con i programmi comunitari di cui San Filippo è protagonista”. “L’intensificazione degli scambi con Cina dimostra come tutta la città sia proiettata verso le nuove frontiere dell’economia e del mercato” concludono Carloni e Alcherigi, per i quali “esistono prospettive concrete e foriere di sviluppi che auspichiamo possano dare risultati in tempi brevi. Inoltre l’arricchimento culturale e umano che tali rapporti producono nei ragazzi coinvolti deve essere considerata una crescita e un investimento per il futuro”.
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