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Città di Castello, I rappresentanti della Fondazione Burri in consiglio comunale

Il sindaco di Città di Castello Luciano Bacchetta e il vicesindaco Michele Bettarelli hanno definito “un passaggio storico” il primissimo confronto tra il Consiglio comunale ed i suoi rappresentanti riguardo alla Fondazione Burri, svoltosi durante la seduta di ieri, lunedì 9 dicembre. “Un passaggio storico e il segno della nuova stagione di trasparenza e democrazia varata da questa importante istituzione cittadina, nell’imminenza del centenario della nascita del Maestro, una ricorrenza a cui guardiamo nutrendo alte aspettative per la crescita dell’immagine della città” ha aggiunto il sindaco a margine della breve visita di cortesia del presidente Bruno Corà, del vicepresidente Rosario Salvato e del consigliere Fabio Nisi, “il cui ruolo all’interno della Fondazione testimonia la qualità delle scelte compiute dal consiglio comunale e la consapevolezza delle potenzialità inespresse del patrimonio che Burri ha lasciato alla sua terra. Ritengo positivo il confronto in seno al consiglio, a cui vorremmo dare una periodicità per collegare in modo organico la vita della Fondazione alle grandi scelte culturali del governo locale, soprattutto in vista del Centenario. Sotto questo profilo l’approvazione della legge relativa alla Camera ci autorizza a confidare in una conclusione rapida dell’iter anche al Senato, affinché la cornice di sinergie prevista da quel testo possa tradursi in atti e risorse concreti da parte del Ministero e del Governo. Auspico che la prova di attenzione e apertura data con la disponibilità ad incontrare il consiglio dal presidente Corà serva ad archiviare le polemiche del passato e ad inaugurare una nuova fase, proficua e operativa di rapporti tra la città e la Fondazione”. “Abbiamo accolto con piacere l’invito del consiglio comunale” ha aggiunto il presidente Bruno Corà “perché giunge in un momento cruciale per la Fondazione e per l’opera di Alberto Burri, un nome che si può spendere ‘urbi et orbi’ se intorno a progettualità di alto profilo riusciamo a trovare il massimo consenso e una condivisione costruttiva. Nei prossimi mesi saremo impegnati su tre o quattro teatri internazionali, tra cui l’Expo 2015, per cominciare a costruire l’evento del Centenario su alcune coordinate che ne costituiranno l’ossatura attraverso esposizioni, l’edizione omnia della produzione di Burri, interventi nelle massime realtà museali e contaminazioni con la musica, la fotografia, il cinema e altre arti in cui il sentimento estetico contemporaneo è più vivace. Presto definiremo il programma del Centenario per la presentazione ufficiale alla platea nazionale ed internazionale. Il fine è duplice: valorizzare Burri nel panorama del Novecento e insieme costruire per Città di Castello e l’Umbria una nuova vocazione di protagonismo culturale che funga da volano per ogni altro tipo di azione produttiva. Non si tratta di far altro che dare seguito alle volontà del Maestro: Se vogliono vedere l’arte di Burri, devono venire qui”.