A Città di Castello si parla ancora di nomadi. Più precisamente ci si riferisce alla famiglia a conduzione matriarcale, per la quale ancora si cerca una giusta collocazione. A sollevare di nuovo l’annosa questione è stato l’intervento del capogruppo di Fratelli d’Italia Sandro Busatti, in sede di consiglio comunale. Il rappresentante della minoranza si è pure chiesto perché l’Amministrazione comunale abbia destinato una somma, pari a 5000 euro, a sostegno della famiglia nomade, nel periodo in cui questa fu trasferita dal suo insediamento all’Ansa al complesso della Fontana del Boschetto. Il cambio di “sede” fu dovuto ai lavori di miglioramento del parcheggio di piazzale Ferri, attaccato all’ “accampamento”. Oltre a questo, il consigliere ha chiesto anche una soluzione definitiva sulla sistemazione da dare a questa famiglia. Il sindaco Luciano Bacchetta, in merito a quest’ultimo problema, ha così risposto: “Con un tentativo che dopo 35 anni punta a dare una soluzione alla questione e per cui chiedo, dunque, comprensione, stiamo valutando come dare una collocazione diversa ai nomadi insediati all’Ansa del Tevere per abbinare il rispetto della dignità umana e la garanzia della sicurezza della signora e delle due donne che vivono con lei, di cui una minore, con le esigenze dell’amministrazione comunale di non continuare a mantenere una situazione inadeguata”. Per quanto riguarda la somma di denaro, ha spiegato il primo cittadino, essa è stata impiegata per fornire la famiglia nomade di un punto luce e per il pagamento delle altre utenze.
Bacchetta ha poi chiarito che l’amministrazione ha sempre cercato di agire “nel modo meno problematico possibile”, tenendo presente le complessità date dalla presenza di una bambina minorenne. “In presenza di minori non emetterò mai un provvedimento coattivo – ha spiegato Bacchetta – ma ora che la famiglia nomade è tornata all’Ansa dobbiamo affrontare in maniera definitiva la questione”.
Molte sono state, inoltre, le soluzioni proposte, dal sindaco e dall’amministrazione, che non hanno avuto buon esito per l’indisponibilità dei diretti interessati ad accettare la presenza di questa famiglia. Il caso più recente è stato appunto quello del rifiuto delle associazioni della cittadella dell’emergenza.
Busatti, dal canto suo, si è detto insoddisfatto della risposta ricevuta “perché ancora si continua a parlare della ricerca di soluzioni”. Il consigliere ha poi concluso: “Queste persone devono capire che possono essere cittadini tifernati con tutti i diritti, ma rispettando le regole che vengono scritte dalla civiltà della nostra comunità. Invito pertanto il sindaco a far sentire questi nomadi nostri cittadini e imporre il rispetto delle nostre regole, facendo vedere che la legge è uguale per tutti”. Ricordiamo che il nuovo spazio e la nuova struttura riservata alla famiglia, al Boschetto, subirono danneggiamenti e un incendio proprio da parte dei membri di questa.
Articoli correlati:
Città di Castello, no alla roulotte per la famiglia nomade nella Cittadella dell'Emergenza