“Prevedendo che buona parte della tredicesima dei tifernati sarebbe stata impiegata per pagare l’Imu, il Comune di Città di Castello già dal mese di giugno ha stabilito la rateizzazione della Tares fino all’aprile del 2014, anno su cui è stato caricata la maggior parte dell’imposta, con l’intenzione di sgravare i cittadini almeno di quella parte del pagamento a discrezione dei Comuni, dato che l’Imu di dicembre è scadenza individuata per legge dal governo in carica nel 2011. Inoltre, elemento non indifferente, la quota della Tares attualmente in scadenza non andrà ai Comuni ma allo Stato per i cosiddetti servizi indivisibili” dichiarano il sindaco tifernate Luciano Bacchetta e l’assessore alle Finanze Mauro Alcherigi. “Da questo punto di vista, all’Amministrazione comunale di Città di Castello non può essere imputato di essere complice dell’intasamento che si sta osservando altrove; semmai a questa Amministrazione deve essere riconosciuta in primo luogo la consapevolezza politica dell’insostenibilità del regime fiscale in vigore e in secondo luogo l’introduzione preventiva, nel giugno scorso, di tutti i correttivi possibili per attenuare l’impatto di adempimenti economici sovrapposti, che avrebbe messo in difficoltà le famiglie e depresso ulteriormente i consumi interni”.
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