Ieri, a Foligno, è stato presentato agli organi di stampa il nuovo Segretario Generale della UST, Pierpaola Pietrantozzi, insieme alla sua Segreteria. L'incarico del segretario inizia nel segno della continuità con il passato, sia nella riconferma della Segreteria che già fu del suo predecessore, il compianto Bruno Piernera, sia nella volontà di operare in sintonia con il progetto già avviato, volto a far uscire dalla crisi il nostro territorio.
“La crisi economica ha ormai permeato la nostra regione- dice la Pietrantozzi -interessando tutti i settori: quello industriale, con il caso emblematico della Merloni; quello energetico, con la centrale Enel di Bastardo, che in attesa della nuova Autorizzazione Integrata Ambientale, è stata già inserita tra gli impianti a rischio di mantenimento; ma anche i settori alimentare, edile, tessile e tipografico vivono la stessa drammatica condizione”. Complessivamente nel 2009 si registrano in Umbria la perdita di diecimila posti di lavoro e la cassintegrazione di quindicimila dipendenti. Il nuovo Segretario sottolinea anche le difficili situazioni in cui versano i servizi, a causa della cronica carenza di personale nel pubblico impiego. A tal proposito, Giancarlo Antonini ( FPS), ricorda il rischio di imminente collasso del carcere di Spoleto, in cui il sovraffollamento di detenuti si somma alla carenza di agenti penitenziari, ma rimarca anche la riduzione di personale della Rocca Albornoziana che sta riducendo sempre di più gli orari di apertura al pubblico. Questi due casi sono l'emblema delle difficoltà che non risparmiano di certo Giustizia e Beni Culturali.
“La nostra politica di intervento in un quadro così cupo- sostiene la Pietrantozzi -si baserà sul lavoro sinergico di tutti gli attori del contesto economico, e sulla collaborazione continua con le Istituzioni, alle quali chiederemo un impegno serio nella lotta all'evasione fiscale e nella riduzione di sprechi e privilegi”. Secondo il Segretario sarà fondamentale dialogare con le banche, spesso responsabili della scomparsa delle piccole imprese -il 90% in Umbria- poiché non concedono prestiti e finanziamenti a questi microsoggetti economici.
“Coraggio è la parola che sentirete uscire maggiormente dalla mia bocca- conclude la Pietrantozzi -e sarà determinate per uscire da questa situazione di sofferenza, con uno sforzo di tutte le parti in causa.”