“Inacettabile“, “imbarazzo“. Queste le parole utilizzate dalla Senatrice Valeria Vardinali e dall’Anpi Umbria per descrivere la vicenda della proposta del consigliere del Comune di Perugia, Antonio Tracchegiani, di valorizzare il cippo della marcia su Roma, ponendolo al centro di una rotonda e illuminandolo. “Ancora una volta assistiamo ad un gesto che riteniamo inaccettabile” dice l’Anpi. “Un Consigliere Comunale si permette di proporre lo spostamento del cippo di infausta memoria della famigerata marcia su Roma da un luogo , dove già per giustizia storica non avrebbe dovuto essere , e di porlo in bella vista e ben illuminato all’interno di una rotonda stradale così che possa ancora indicare la presa del potere da parte dei fascisti. Ci domandiamo come facciano alcuni a non provare vergogna nel voler porre in evidenza simboli che rappresentano una ideologia portatrice di guerra, di violenza, di immense sofferenze e lutti. Il Comitato ANPI Provinciale di Perugia e denuncia con forza quello che è un vero e proprio metodo adottato dalla destra per tentare di riscrivere la storia e piegarla ad un interesse di parte che giustifichi l’avanzare di una cultura neo-fascista. L’ANPI chiede a tutti gli antifascisti di fare barriera democratica e promuovere iniziative capaci di illuminare il buio dell’intolleranza della paura del diverso del potere fine a se stesso , con la luce della ragione della pace e della convivenza civile”.
La Senatrice Valeria Cardinali ha invece dichiarato: “ho letto con molto imbarazzo che la commissione Cultura del Comune di Perugia ha approvato un ordine del giorno che chiede lo spostamento di un cippo che commemora la marcia su Roma del 1922. Ma sembra che al consigliere di Forza Italia Tracchegiani, che ha proposto l’intervento, questo non basti e voglia anche illuminarlo mettendo una freccia verso Roma. Da parte mia nessun tentativo di negare la storia, ma commemorare uno dei momenti più drammatici e devastanti della storia d’Italia, arrivando addirittura a parlare di ‘valorizzazione’, è inaccettabile. L’antifascismo è nel dna di Perugia e la città non può rimanere indifferente davanti ad atti di questo genere. Quel monumento – spiega la senatrice del Pd – aveva già una sua collocazione dignitosa che ricordava la marcia, perciò spostarlo al centro della nuova rotonda appare una inutile, nonché una grave provocazione. L’apertura di nuove sedi di Forza Nuova, ‘il fastidio’ per la canzone Bella Ciao come colonna sonora della mostra sulla Resistenza, cambiare il nome alla scuola che era stata intitolata a Mario Grecchi, il rifiuto di ricordare Ilvano Rasimelli come ‘partigiano’ perché ritenuta una definizione ‘divisiva’, sono alcuni degli episodi a cui abbiamo assistito in questo ultimo anno, troppo spesso sottovalutati e liquidati come fenomeno di costume ma che in realtà sono segnali di un tentativo goffo e maldestro di riscrivere la storia. Non entro del merito dei singoli interventi dell’amministrazione comunale e in questo caso il punto non è capire se quel cippo possa tecnicamente essere spostato oppure no, o cosa ne pensi la Sovrintendenza. Il punto è contrastare con ogni mezzo un disegno politico che si va configurando di mese in mese, coinvolgendo nelle iniziative anche associazioni come l’Anpi che possono sensibilizzare la cittadinanza su cosa abbiano rappresentato quegli anni per l’Italia e per la nostra città. Sono convinta – conclude Cardinali – che i perugini non intendevano questo quando, in occasione delle ultime elezioni amministrative, hanno chiesto un grande cambiamento portando la destra nella maggioranza di governo. La città deve reagire per impedire di dar seguito a questa scellerata iniziativa”.