Il presidente della Commissione agricoltura della Camera, il deputato del Movimento 5 stelle eletto in Umbria, Filippo Gallinella, si offre come mediatore tra agricoltori, cacciatori e istituzioni dopo la diffida inoltrata alla Regione dal presidente umbro di Confagricoltura, Fabio Rossi, che lamenta la mancata attivazione delle normative nazionali e regionali. Rocci, ascoltato in Commissione in Regione, stima la popolazione dei cinghiali presenti nella regione addirittura in 130mila capi ed i danni agli agricoltori in circa un milione e 400mila euro, il doppio cioè di quelli dello scorso anno. Da qui l’allarme lanciato da Confagricoltura, nonostante queste stime siano state contestate da molti cacciatori iscritti nelle squadre di cinghialai.
Caccia ai cinghiali, i conti non tornano: stimati 130mila capi in Umbria
Per Gallinella, che comunque ha mostrato attenzione anche alle esigenze dei cacciatori oltre che a quelle degli agricoltori, una mediazione è possibile: “In merito alla diffida che il presidente di Confagricoltura Fabio Rossi ha inoltrato alla Regione Umbria denunciandone la disattesa della normativa regionale per la gestione della fauna selvatica e con particolare riferimento ai danni causati da cinghiali, do la mia completa disponibilità ad organizzare un incontro con tutti gli attori per discutere le possibili soluzioni a questo problema”.
Il parlamentare 5 stelle aggiunge: “La gestione della fauna selvatica è, per legge, di competenza della Regione ma, come già ben sa anche l’assessore all’Agricoltura Fernanda Cecchini, è necessaria la creazione di un tavolo che coinvolga, oltre all’Ente chiamato in causa, tutte le associazioni agricole, tra cui la stessa Confagricoltura, quelle venatorie e quelle ambientaliste per accordarsi su eventuali risoluzioni da intraprendere per gestite al meglio questa problematica che affligge i nostri agricoltori. Auspico – conclude Gallinella – che quanto prima venga accolto il mio invito dall’assessore e da tutti coloro che, come il sottoscritto, vogliano dirimere l’annosa questione, prendendo anche come riferimento l’eventuale revisione della Legge 157/1992 riguardante le ‘Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio”.