Da una parte gli agricoltori, che tornano a chiedere interventi per abbattere i cinghiali che si aggirano nel territorio spoletino. Dall’altro proseguono le polemiche per i rischi, dopo la finestra di un’abitazione colpita durante una battuta di contenimento a Collerisana autorizzata dal Prefetto su richiesta del Comune (indagine che ha riguardato due cacciatori della task force e che dovrebbe essersi chiusa senza conseguenze) e le recenti lamentele per i colpi che, durante una battuta di caccia alla vigilia di Natale, hanno sibilato vicino agli abitanti di una casa in località Uncinano.
Coldiretti torna però a lanciare l’allarme cinghiali, con una lettera indirizzata al prefetto di Perugia Armando Gradone e al presidente dell’ATC Perugia 2 Luciano Calabresi, in cui si chiede un intervento urgente nella frazione Protte di Spoleto, dopo aver raccolto da questa estate tante segnalazioni di agricoltori e cittadini, alle prese con le incursioni degli ungulati tra il torrente Marroggia e la pista ciclabile. Anche se gli Atc mettono a disposizione cacciatori volontari per le operazioni di abbattimento, che sono decise tra Prefettura e Regione per ragioni di sicurezza.
Coldiretti di agevolare ogni possibile iniziativa e attività, per contenere la presenza dei cinghiali, in una zona evidentemente frequentata quotidianamente da diverse persone e che negli ultimi mesi ha visto aumentare i disagi.
“I cinghiali – commenta Domenico Proietti presidente di sezione della Coldiretti Spoleto – non solo distruggono semine e raccolti degli agricoltori in un’area altamente produttiva, come in questo caso quella adiacente al torrente, ma si spingono sempre più vicino ad abitazioni e alle zone frequentate dalla cittadinanza, con crescenti rischi pure per gli automobilisti, i ciclisti e la viabilità. Se nelle città molti abitanti sono costretti a vivere nella paura – prosegue Proietti – nelle campagne la presenza dei cinghiali spinge alla chiusura delle imprese, con evidenti danni all’economia regionale, amplificando pure i rischi connessi al dissesto idrogeologico provocato dall’abbandono delle attività agricole”.
“Da tempo come Coldiretti – ribadisce Giampaolo Farchioni, presidente Coldiretti Perugia – denunciamo come la situazione sia diventata insostenibile non solo nelle campagne, dove viene compromesso pure l’equilibrio ambientale di vasti ecosistemi territoriali con la perdita di biodiversità, ma anche nei centri urbani. Occorre per questo – prosegue Farchioni – potenziare gli sforzi di tutti gli attori interessati a risolvere questa emergenza che si protrae da troppi anni. Serve un impegno continuo, tenuto conto della proliferazione e delle devastazioni dei cinghiali che non conoscono soste. Si tratta di un’emergenza economica, di pubblica sicurezza e ambientale, che – conclude Farchioni – impedisce agli agricoltori di fare impresa, compromettendo interi mesi di lavoro”.