Cinghiali, la modifica del regolamento tra richieste condivise e nodi ancora da sciogliere

Cinghiali, la modifica del regolamento tra richieste condivise e nodi ancora da sciogliere

Redazione

Cinghiali, la modifica del regolamento tra richieste condivise e nodi ancora da sciogliere

Mar, 10/10/2023 - 19:25

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Novità su numero minimo cacciatori, esterni alla squadra, battute congiunte. Approfondimenti su caccia singola e capi distretto

A pochi giorni dall’avvio della caccia al cinghiale in Umbria si intensificano le iniziative per migliorare il prelievo, anche in vista dei più ambiziosi piani di abbattimento previsti sulla base del Piano straordinario del commissario Vincenzo Caputo.

Quella di oggi, martedì 10 ottobre, è stata una giornata particolarmente intensa.

L’incontro tra Morroni e il Coordinamento cinghialisti

L’assessore regionale alla Caccia, Roberto Morroni, ha incontrato il Coordinamento delle squadre cinghialisti dell’Umbria, che nei giorni scorsi avevano invocato di dare seguito alla promessa di un vertice, rinnovando le proprie richieste per la modifica del regolamento regionale n. 34 del 1999, relativo alla caccia al cinghiale, a cui stanno mettendo mano gli uffici regionali.

Proposte, viene spiegato in una nota della Regione, che sono state in gran parte accolte dall’assessore Morroni, “soprattutto quelle che vanno nella direzione di un incremento della capacità di abbattimento da parte delle squadre”.

Le modifiche accolte

Nello specifico, le modifiche che verranno approvate riguardano:

– La diminuzione da 20 a 15 del numero minimo di cacciatori per le battute;

– Possibilità di inserire, in ciascuna battuta, un numero massimo di cacciatori non appartenenti alla squadra pari al 50% dei partecipanti alla battuta stessa;

– La possibilità di effettuare battute congiunte tra le squadre senza alcun tipo di limitazione e di autorizzazione preventiva.

Le novità anche nel Piano Psa

Al fine di rafforzare il raggiungimento degli obiettivi di contingentamento della popolazione di cinghiale, previsti dal Piano Straordinario di eradicazione da Peste Suina Africana (PSA), parallelamente alla modifica del regolamento, l’intento dell’assessorato è quello di inserire tali novità normative anche nel Piano Regionale per gli Interventi Urgenti (PRIU) per la PSA. L’impegno dell’Assessorato è quello di rendere operative tali modifiche entro un mese.

Il nodo caccia in forma singola

Una ulteriore richiesta presentata nell’incontro riguarda la possibilità di rimodulare la caccia in forma singola. A tal proposito si è deciso di avviare un tavolo di confronto con le associazioni venatorie.

Il metodo stabilito è quello di operare un rigoroso approfondimento delle esigenze delle diverse modalità di caccia per favorire una coabitazione non conflittuale tra i cacciatori al cinghiale, nell’ottica di un importante incremento dell’efficacia del prelievo e nel raggiungimento degli obiettivi previsti dal Piano Straordinario. Questo tavolo di confronto sarà attivato dall’Assessorato, viene annunciato, entro il mese di ottobre.  

Morroni soddisfatto

“Esprimo soddisfazione – dichiara l’assessore Morroni – per l’intesa raggiunta grazie al confronto serio e costruttivo sviluppato con il Coordinamento delle squadre dei cinghialisti umbri. Le scelte condivise contribuiranno a determinare un contesto idoneo ad un incremento significativo della capacità di abbattimento nei riguardi dei cinghiali coerentemente agli impegni che scaturiranno dalla ormai prossima messa in campo dei provvedimenti stabiliti, a livello nazionale, dal commissario per il contrasto alla peste suina”.

Il documento di Puletti

Contestualmente il consigliere regionale della Lega Manuela Puletti ha concluso l’elaborazione di un documento nel quale sono contenute le proposte della Lega per la modifica del regolamento regionale n. 34/1999 sul “Prelievo venatorio della specie cinghiale”.

Un documento redatto dopo settimane di confronto con numerose squadre cinghialiste e con le associazioni venatorie, anche insieme al collega Valerio Mancini, alla luce dell’imminente avvio della stagione di caccia al cinghiale e del problema che questa specie costituisce in Umbria dal punto di vista della sicurezza stradale, dei danni all’agricoltura e dei rischi sanitari legati alla possibile diffusione della Peste Suina Africana (Psa).

I punti della proposta

“Le proposte di modifica – spiega Puletti – tendono alla semplificazione e alla sburocratizzazione dell’attività di prelievo venatorio del cinghiale, anche per consentire di raggiungere gli ambiziosi livelli richiesti dal Piano straordinario nazionale”.

Tra i tratti qualificanti della proposta di modifica, la mappatura del territorio regionale, con la distinzione tra aree vocate e aree non vocate, dove è possibile il prelievo venatorio della specie cinghiale. Inoltre affinché si possano raggiungere gli obbiettivi prefissati, per quel che riguarda l’abbattimento della specie cinghiale, qualora non sussistano i requisiti territoriali per creare nuovi settori dedicate al prelievo venatorio, prevedere la facoltà, su richiesta delle squadre dei cinghialisti all’Ambito Territoriale di Caccia di appartenenza, di rilasciare autorizzazione ad hoc, per lo svolgimento di battute mediante la tecnica della braccata con cani da seguita.

Si propone inoltre di portare i componenti iscritti all’Atc da fuori regione dagli attuali 10 a 15 elementi, cosicché le squadre di cinghialisti impegnate nei territori di confine di essere numericamente più corpose, durante la forma di caccia in braccata con cani da seguita.

Altra proposta è quella di aumentare la soglia attuale del 20%, portandola almeno al 30%, dei cacciatori non appartenenti alla squadra, garantendo così alle squadre stesse di essere numericamente più corpose ed efficaci, durante la battuta in braccata.

Si chiede poi di prevedere l’aumento del numero delle battute congiunte durante tutta la stagione venatoria nella giornata di giovedì, dando semplice comunicazione all’Atc di riferimento. Oltre al giovedì, si ritiene opportuna la previsione di cinque giornate a scelta tra il sabato e la domenica nell’arco dell’intera stagione venatoria.

La questione capi distretto

“Sulla base delle numerose interlocuzioni avute con le squadre di cacciatori cinghialisti, le associazioni venatorie e gli Atc – prosegue Puletti – si evidenzia la necessità di affrontare la questione relativa alle modalità di individuazione dei capi distretto”.

“Il documento presentato – spiega ancora l’esponente della Lega – che è frutto, lo ricordo, di un lavoro che sto portando avanti da settimane, vuole essere un contributo alle necessarie modifiche al regolamento 34/1999 che la Giunta sta ora finalmente approntando. Una proposta quindi aperta ad integrazioni ed ulteriori contributi, al fine di arrivare ad una riforma che consenta di migliorare significativamente il prelievo venatorio della specie cinghiale in Umbria”.

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