Cinghiali: incidenti in aumento, ma risarcimenti sempre più difficili

Cinghiali: incidenti in aumento, ma risarcimenti sempre più difficili

Redazione

Cinghiali: incidenti in aumento, ma risarcimenti sempre più difficili

Mar, 26/10/2021 - 13:01

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In Italia in dieci anni incidenti causati da fauna selvatica aumentati dell'81% | Fino al 2015 risarcimenti autimatici, ora si va in causa

Con l’emergenza Covid aumentata in Italia del 15% (è la stima) la popolazione di cinghiali. Che insieme ad altri animali selvatici hanno provocato incidenti con morti e feriti, il cui numero negli ultimi 10 anni è raddoppiato dell’81%. Ma la strada dei risarcimenti dall’Ente pubblico, per gli automobilisti, è sempre più in salita.

Un’emergenza anche in Umbria, portata in Consiglio regionale dalla consigliera Simona Meloni (Pd), che ha presentato un’interrogazione sulla “problematica relativa al risarcimento dei danni provocati dall’attraversamento stradale della fauna selvatica”.

Illustrando l’atto in Aula, Meloni ha chiesto se e quali interventi la
Giunta intende mettere in campo per risolvere la questione e come intende
farsene carico finanziariamente (fondi regionali diretti, polizze
assicurative, come già hanno fatto alcune Regioni; se intende mettere in
campo un piano di prevenzione. Anche riprendendo le soluzioni prospettate dai progetti europei Life Strade e Life safe-crossing (che attualmente interessa la provincia di Terni), che vadano a mitigare il problema, attraverso l’utilizzo di strumenti tecnologicamente avanzati nei vari tratti di strade più colpiti dal problema.

Risarcimenti, la giurisprudenza

Sul tema del risarcimento in caso di danni da parte di animali selvatici a persone o a cose, la più recente giurisprudenza in materia ha individuato la
responsabilità in capo all’ente competente a tutelare e controllare la fauna
selvatica. La protezione, come affermano le sentenze, si deve spingere in due direzioni: tutela degli animali e tutela dagli animali, comprendendo anche la protezione degli utenti della strada che si trovino nelle condizione di subire potenzialmente danni a causa dei comportamenti imprevedibili della fauna selvatica.

Assicurazioni, in Umbria 2 milioni di euro

L’assessore Enrico Melasecche, dopo aver ricordato quanto previsto rispetto
agli incidenti stradali provocati dalla fauna selvatica fino al marzo 2015,
ha sottolineato come nell’ultimo anno in cui la copertura assicurativa era
attiva il costo risultò di quasi 2 milioni di euro. L’assessore ha quindi
ricordato come, visto il costo rilevante della copertura assicurativa, la
Giunta regionale ha disciplinato le modalità, i criteri ed i termini di
presentazione delle denunce relative alle richieste di risarcimento del danno per incidenti stradali causati dalla fauna selvatica, istituendo un fondo regionale con il quale, in presenza di determinate condizioni, la Regione faceva fronte in via stragiudiziale alle richieste da parte dei soggetti danneggiati.

Sono pervenute alla Regione 570 richieste di risarcimento e
pagati 156 sinistri con un importo liquidato di euro 390mila 261. La Regione
sostenne, oltre alle spese per i risarcimenti, 60mila euro per gli
accertamenti e il costo annuo per la polizza ‘lesioni personali’ per
176mila euro.

Niente risarcimenti automatici dal 2016

Nel 2016, vista la favorevole giurisprudenza secondo cui viene
esclusa la responsabilità dell’Amministrazione regionale nei casi in cui
non è stata dedotta e provata l’inosservanza di uno specifico obbligo
incombente sulla Regione al fine di evitare la causazione dell’incidente.
Quindi, con riferimento agli incidenti che si sono verificati dal 2016 in
poi, non si è più provveduto al risarcimento dei danni in via
amministrativa e per i risarcimenti devono essere prodotte le domande in sede giudiziale. L’andamento del contenzioso appare quasi sempre favorevole alla Regione, pertanto non è possibile procedere per via amministrativa alla riattivazione di procedure per il riconoscimento di risarcimenti.

La Giunta sta invece rafforzando le azioni per la riduzione degli ungulati ed in particolare dei cinghiali. In tal senso, negli ultimi due anni – ha proseguito Melasecche – sono state messe in campo numerose azioni quali, l’introduzione della caccia di selezione al cinghiale; la condivisione con la Prefettura di Perugia di un protocollo che definisce le procedure per il contenimento della fauna selvatica all’interno degli spazi urbanizzati; la rilevante diffusione di capi di cattura presso le aziende agricole; il potenziamento dell’attività di controllo nelle aree protette; l’aggiornamento del piano regionale di controllo e contenimento della specie cinghiale. Rispetto all’attività di prevenzione continua l’utilizzo e il collocamento dei sistemi sperimentati nell’ambito del progetto Life Strade, con particolare riguardo ai tratti della rete viaria maggiormente interessati da incidenti stradali causati da fauna selvatica.

Rc auto per danni da fauna selvatica

Recentemente, in sede di Commissione per le Politiche agricole, è stata ribadita al Ministero l’opportunità di inserire nella responsabilità civile ‘auto’ la copertura per danni da fauna selvatica e prevedere modalità di intervento più snelle e celeri. Lo Stato non può ritenersi fuori da questa problematica, visto anche che la fauna selvatica è patrimonio indisponibile dello Stato, la cui gestione è stata trasferita alle Regioni senza prevedere contestualmente adeguati trasferimenti di risorse economiche”.

Meloni: il cittadino non può dover fare sempre causa

Nella replica, Meloni ha ribadito come “oggi ci ritroviamo comunque a non
avere risposte. È vero delle azioni di contenimento dei cinghiali, ma a
giugno associazioni di categoria hanno manifestato per denunciarne
l’aumento. Oggi siamo di fronte ad un aumento degli incidenti con il
cittadino che per avere risarcimenti deve andare per vie legali. Credo sia
opportuno ripristinare situazioni che possano andare in aiuto ai cittadini.
Sicuramente per la Regione gli oneri erano troppo elevati e la stessa Regione non ha una responsabilità diretta, ma va trovata comunque una
intermediazione tra i vari livelli istituzionali per andare incontro ai
diritti del cittadino che spesso subisce il danno e poi la beffa”.

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