Il dirottamento su Fiumicino del volo Alitalia di sabato mattina, proveniente da Milano, è stato causato dalla nebbia, problema non nuovo per l’aeroporto internazionale dell’Umbria, come ha ufficialmente chiarito la Sase, società che gestisce lo scalo umbro.
Che ha ammesso la presenza sulla pista di Sant’Egidio di cinghiali, spiegando però che il problema è stato prontamente risolto e che non è imputabile a questo inconveniente il ritardo di 15 minuti della partenza del volo Alitalia da Milano, poi appunto dirottato su Fiumicino causa nebbia.
Nei commenti sui social, tuttavia, se ci si rassegna per la nebbia, problema appunto che durante la stagione invernale si presenta spesso allo scalo umbro, la presenza dei cinghiali sulla pista è stato oggetto di ironie e di preoccupazione.
Sase replica che la presenza di cinghiali nel perimetro degli aeroporti è un fenomeno “piuttosto frequente in tutti gli aeroporti italiani”, dato che questi animali riescono a scavare percorsi sotterranei, eludendo così le barriere.
Una volta rilevata la presenza degli animali lo scalo è stato chiuso, come prevede la procedura di sicurezza, e riaperto una volta che il problema è stato risolto. Problema che però, secondo le spiegazioni fornite da Sase circa le abitudini dei cinghiali, può appunto ripetersi.
E resta soprattutto il problema dei cinghiali, dopo le segnalazioni effettuate in Umbria dagli automobilisti, i casi di convogli ferroviari bloccati e le proteste degli agricoltori, che chiedono deroghe alla stagione di caccia per favorire gli abbattimenti ed il contenimento della specie.