Cinghiali, i cacciatori in audizione: la selezione così non va | Slitta il nuovo regolamento

Cinghiali, i cacciatori in audizione: la selezione così non va | Slitta il nuovo regolamento

Massimo Sbardella

Cinghiali, i cacciatori in audizione: la selezione così non va | Slitta il nuovo regolamento

Mar, 16/02/2021 - 12:38

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Chieste modifiche al regolamento: la concomitanza di caccia singola e in braccata nello stesso distretto considerata troppo pericolosa

I cacciatori “impallinano” la bozza del nuovo regolamento di selezione, in cui, su pressione delle associazioni agricoltori, si vuole inserire anche la specie cinghiale.

Nell’ennesima audizione in III Commissione sulla bozza del nuovo regolamento, i cacciatori hanno manifestato le loro perplessità su un provvedimento che, se approvato nella formula che ha avuto il via libera in Giunta, finirebbe con il dividere i cacciatori. Da una parte le squadre, per le quali l’inserimento dei cinghiali tra le specie della selezione introduce di fatto un altro tipo di caccia. Dall’altro quei cacciatori che chiedono di poter abbattere i cinghiali singolarmente.

Per Federcaccia, Enalcaccia, Libera Caccia e Cpa è prematuro inserire il cinghiale nel regolamento di selezione della Regione Umbria. Altre, come Arci Caccia, ritengono che gli abbattimenti siano solo una parte dell’azione per risolvere l’aumento dei cinghiali sul territorio umbro.

L’Urca sottolinea come inserire la specie cinghiale insieme a capriolo, daino, cervo vada a snaturare la cultura della caccia di selezione.

Le difficoltà degli Atc

Contraria anche l’Atc 2, l’Ambito che ha meno problemi, anche economici, rispetto ai risarcimenti danni agli agricoltori.

Gli Atc ritengono giusto uniformare i disciplinari su tutto il territorio regionale, ma sottolineano le difficoltà riguardanti il progetto filiera delle carni, molto oneroso sia in termini di strumenti, a cominciare dalle celle frigorifere, che di personale addetto.

Gli Atc sono pronti ad adeguarsi al nuovo regolamento e intendono recepire l’introduzione di norme comuni su tutto il territorio regionale, ma
evidenziano anche la necessità di risorse per adeguarsi alle direttive
comunitarie su cui è basato il regolamento regionale, anche perché già si
trovano in difficoltà per il pagamento dei danni già causati. Ancora più
complesso il discorso sulla commercializzazione delle carni, che
richiederebbe mezzi e personale di cui, hanno sottolineato, deve farsi carico qualcun altro.

A caccia nello stesso distretto, i rischi

Alcune associazioni venatorie hanno presentato in Commissione proposte di modifica dell’attuale bozza del regolamento di selezione.

In particolare, si contesta la norma del II comma dell’art. 2, secondo il quale per la specie cinghiale i distretti sono gli stessi individuati per la caccia al cinghiale in braccata.

Per i cacciatori la sovrapposizione dei distretti con diverse forme di caccia può provocare problemi per la sicurezza, in considerazione anche delle armi utilizzate. Considerando che la caccia di selezione viene effettuata da cacciatori in forma singola ed occulta.

E si chiede pertanto di evitare almeno la sovrapposizione temporale delle forme di caccia. Una soluzione a questi problemi potrebbe essere lo stabilire nel periodo che va dal 16 marzo al 30 maggio e dal 16 luglio al 15 agosto lo spazio temporale per effettuare la caccia di selezione al suide. Periodo in cui l’interferenza alle altre forme di caccia è praticamente nullo. In alternativa si potrebbe individuare delle aree non “vocate” in cui, a causa della conformità del territorio non è possibile una gestione tramite le altre forme di prelievo.

Il monitoraggio dei cinghiali

Quanto al monitoraggi della specie cinghiale, si propone una forma di censimento scientifico per ogni tipologia di specie target. Così da quantificare tramite stime veritiere, basate su avvistamenti e non sulla base dei danni provocati. Con il riscontro non solo numerico ma anche di classi di età e di caratteristiche sociali, per una migliore gestione della specie.

Proposte sono state avanzate anche in merito ai centri di raccolta e alla filiera delle carni.

Quanto ai costi, si richiede che il contributo economico per l’iscrizione dei vari distretti e per le varie tipologie di selvaggina sia uguale o inferiore a quello attuale della caccia di selezione ai cervidi e bovidi (6 euro a fascetta).

Carabinieri forestali e abilitazione

Si contesta inoltre la presenza dei carabinieri forestali per effettuare il recupero in determinate zone interdette all’attività venatoria, considerando che questa attività può essere effettuata dalle guardie volontarie.

Inoltre, si chiede che la modalità di caccia al cinghiale in forma singola sia normata. Considerando che per effettuare altre forme di caccia al cinghiale, sia selettiva che in gruppi a squadre, occorra seguire corsi di formazione.

Al contrario, secondo la bozza dell’attuale regolamento, il cacciatore singolo deve solo fare richiesta e pagare il contributo economico, per una forma di caccia estremamente pericolosa.

Gli agricoltori premono

Gli agricoltori (presenti Cia, Coldiretti e Confagricoltura) spingono perché il regolamento della selezione venga approvato al più presto. Il problema della proliferazione dei cinghiali e dei danni subiti ha assunto caratteristiche emergenziali: “Non c’è molto tempo per agire sui
contenimenti – hanno detto – viste le tante giornate di caccia non
effettuate e non solamente a causa del covid. Dove non si è intervenuti
c’è una proliferazione abnorme dei cinghiali e si tratta proprio delle
aree agricole. Ben venga il nuovo regolamento per la caccia di selezione che
nelle regioni limitrofe è già stato adottato e in Emilia Romagna ha portato
a un miglioramento della situazione, con una riduzione della popolazione di questi animali del 30 per cento”.

Regolamento, verso lo slittamento

Ma appare ormai difficile che si possa portare in approvazione entro il 28 febbraio, come inizialmente fissato. Anche perché la III Commissione si è impegnata a riformulare la bozza, in vista della seduta riaggiornata alla prossima settimana, sulla base di alcune delle osservazioni presentate.

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