La presenza dei cinghiali in Umbria, come nel resto d’Italia, va diminuita. Su questo, concordano tutti. Sulle modalità con cui questo obiettivo deve essere perseguito, ci sono però delle differenze.
Coldiretti Umbria ha colorato la piazza di giallo per sensibilizzare le istituzioni regionali su quello che, ricorda, “è un problema di tutti”, tra raccolti distrutti, incidenti stradali e cinghiali animali che arrivano fino ai centri urbani. E con il rischio della diffusione di malattie come la Peste suina africana (Psa) che assesterebbe un duro colpo all’economia del settore alimentare.
“La gestione dell’emergenza legata al proliferare dei cinghiali deve cambiare radicalmente” è l’appello di Coldiretti.
“Piuttosto che ulteriori manifestazioni pubbliche da parte degli agricoltori c’è la necessità della convergenza delle organizzazioni agricole su questi temi portati avanti da sempre da Confagricoltura di concerto con la Regione Umbria che, in altre regioni limitrofe, hanno ridotto le problematiche legate ai cinghiali” la reazione del presidente di Confagricoltura Umbria, Fabio Rossi.
Che rilancia le proposte della sua associazione: riperimetrazione delle aree vocate e non vocate con eliminazione di queste ultime dalle competenze delle squadre, alle quali va imposta la rotazione dei settori. Per puntare su una costante attività di controllo ma anche di contenimento.
Confagricoltura Umbria sollecita quindi la Regione Umbria ad avviare rapidamente i processi di aggiornamento normativo per consentire un percorso di adeguamento e, dove necessario, di modifica appena verrà approvato il piano straordinario per il contrasto della Psa.
Ma intanto gli assessori regionali Roberto Morroni e Luca Coletto esprimono soddisfazione per la nota del commissario straordinario alla Psa, Vincenzo Caputo, relativa all’aggiornamento del piano regionale per la gestione della specie cinghiale.
L’aggiornamento del “Piano regionale per la specie cinghiale linee di interventi urgenti per la gestione, il controllo e l’eradicazione della Psa nella specie cinghiale” del PRIU Regione Umbria, introduce misure decisive per il contenimento della Psa e per la gestione della popolazione di cinghiali e verrà adottato dalla Giunta regionale nei prossimi giorni.
Il piano straordinario prevede, inoltre, l’adozione di azioni strategiche per prevenire l’ingresso e la diffusione della Psa includendo catture, abbattimenti e l’estensione del periodo di caccia in battuta fino al 28 febbraio, in merito al quale è intervenuto il parere positivo del Commissario Caputo.
Così Morroni e Coletto: “Sosteniamo con forza l’approccio integrato e collaborativo delineato dal commissario Caputo. La sinergia tra le diverse istituzioni e il coinvolgimento delle comunità locali è fondamentale per affrontare efficacemente questa emergenza sanitaria. L’aggiornamento del piano regionale per la gestione della specie cinghiale rappresenta un passo avanti decisivo nella lotta contro la Psa e nella tutela delle nostre produzioni suinicole.”
Gli assessori ribadiscono il loro impegno a collaborare strettamente con il commissario straordinario e tutte le parti coinvolte per garantire la funzionalità delle misure adottate e proteggere la comunità e il territorio a livello sociale e sanitario.